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“Il calendario può ancora cambiare”

Il presidente ITF, presente a Lille per la finale di Coppa Davis, torna a parlare della riforma. A suo dire, sono in corso efficaci trattative con i giocatori per trovare una soluzione, magari con il varo di un'unica competizione. “Per ora le finali restano a novembre, ma il calendario può ancora cambiare”. E insiste: “Sono convinto che i migliori parteciperanno”.

Adesso Piqué cita la “magia” della Davis…

Surreale presentazione della nuova “Coppa Davis” firmata Kosmos. Gerard Piqué cita la storica frase di Martin Luther King e poi “dimentica” quello che si diceva mesi fa: “Bisogna pensare alle squadre e meno ai giocatori. E comunque la presenza di Nadal è più che sufficiente”. La prima edizione si terrà dal 18 al 24 novembre 2019.

“Contano le squadre, non tanto i giocatori”

È l'incredibile affermazione di Javier Alonso, amministratore delegato di Kosmos, il gruppo di investimento che sta procedendo alla demolizione della Coppa Davis. Dopo che alcuni dei migliori hanno informato che non la giocheranno, la presenza dei top-players non è più così importante. Ma cosa dicevano, Kosmos ed ITF, ai tempi del voto della riforma?

Tutti i soldi dietro alla nuova Coppa Davis

Come sarà distribuito e utilizzato il denaro che Kosmos verserà all'ITF. Dei 125 milioni annui, 80 saranno per la Davis e 45 per altre manifestazioni. Haggerty è ottimista sulla sostenibilità del progetto: sono in corso trattative con l'ATP per arrivare a un'unica competizione. L'ITF ha già fatto una prima offerta (respinta) per un evento cogestito.

La Davis si giocherà alla Caja Magica

Il “Comitato Direttivo” della Coppa Davis ha stabilito che il nuovo evento si giocherà a Madrid. Per il 2019 si resterà nella sede del Mutua Madrid Open, poi l'anno successivo sarà preso in considerazione il Wizink Center. È molto triste che si giochi laddove è già ospitato un ricco torneo ATP-WTA, e non è detto che il campo di partecipazione sia straordinario.

ITF, Kosmos e le due WC di convenienza

La Federazione Internazionale e la compagnia di Gerard Piqué hanno assegnato ad Argentina e Gran Bretagna gli inviti per la Davis Cup Finals. A parte il principio (sbagliato) delle wild card in una gara a squadre, è stato premiato il “bacino d'utenza” delle tifoserie e c'è la speranza di coinvolgere top-players come Del Potro e Murray.

La Davis verso Madrid… con il sogno Federer

Nei prossimi giorni, l'ITF ufficializzerà la sede della nuova competizione. Tutto fa pensare che si giocherà a Madrid nel 2019 e nel 2020. Incertezza sulla data e sulle possibili wild card: si vocifera di un possibile invito alla Svizzera, a patto che ci sia Roger Federer. Lo scenario dovrebbe chiarirsi durante il Masters.

Un grido per la Davis: #changeitback

Uno splendido weekend ha mostrato la bellezza della Davis a chi l'ha voluta uccidere per soldi. I gruppi organizzati sono compatti contro le modifiche e hanno lanciato un hashtag per protestare contro il nuovo format e chiedere una retromarcia. Gli ultimi eroi della Davis si chiamano Mridha, Piros, Valkusz, ma anche Hewitt, Coric e Benneteau.

La Fed Cup raddoppia il montepremi

Forte degli investimenti di Kosmos, che porteranno 120 milioni all'anno, l'ITF interviene sulla manifestazione femminile: in vista della rivoluzione prevista nel 2020 (che sarà una specie di ritorno al passato), l'edizione 2019 metterà in palio 7,5 milioni: il doppio rispetto a quest'anno.

L’alleato da salvare a tutti i costi

La curiosa vicenda di Bernard Giudicelli: la diffamazione ai danni di Gilles Moretton (accusato di una specie di bagarinaggio) lo avrebbe dovuto allontanare dall'ITF, con conseguenze anche sulla riforma di Coppa Davis. Invece hanno fatto passare un emendamento che gli consentirà di restare nel CDA. Una mossa quasi decisiva nell'esito del voto.

Non solo Davis: quante possibili conseguenze…

Il voto di Orlando non si limiterà a modificare la Coppa Davis. Potrebbe esserci una reazione a catena che interesserebbe l'intera geopolitica del tennis. Per esempio, l'ATP andrà avanti con il progetto World Team Cup o accetterà di discutere un compromesso? Come funzionerà la nuova eleggibilità olimpica?

Tradimenti, sotterfugi e silenzio dei colpevoli

Un articolo della rivista tedesca "Tennis Magazin" svela diversi retroscena dell'assemblea che ha decretato la morte della Coppa Davis. Ci sono forti sospetti che anche la LTA abbia fatto marcia indietro all'ultimo, mentre diverse federazioni di medio-bassa influenza avrebbero ricevuto benefici di vario genere in cambio del sostegno.

E la Fed Cup? Modifiche in vista per il 2020

A differenza della Davis, la Fed Cup ha avuto pochissimi aggiustamenti: istituito il tie-break al terzo set e la possibilità di convocare una quinta giocatrice. Tuttavia, l'ITF ha intenzione di creare un format simile a quello della Davis, magari già a partire dal 2020. Vista la storia della Fed Cup, qualsiasi modifica non potrà essere accolta come una rivoluzione.

Italia, lo hai fatto per davvero?

Fonti provenienti da Orlando sostengono che la FIT abbia ceduto i suoi 9 voti al fronte del “sì” dopo aver negoziato i diritti TV della nuova Davis su SuperTennis (peraltro subito ufficializzati fino al 2021). Gli indizi portano tutti in quella direzione: fosse vero, sarebbe molto deludente. Anche perché sarebbe bastato poco…

Hanno ucciso la Coppa Davis. Si sa chi è stato.

Col 71,43% di voti favorevoli passa l'incredibile riforma proposta da Kosmos e approvata dall'ITF. In un clima surreale, in cui i delegati chiedevano selfie a Gerard Piqué, vengono frantumati 118 anni di storia in nome di una montagna di denaro. Fino a mercoledì sera, il fronte del “no” era convinto di avere 170 voti quando ne bastavano 140.

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