Il Tennis Italiano

IL TENNIS ITALIANO 1 Stefano Semeraro segue professionalmente il tennis dal 1986. Da inizio anni ‘90 si occupa di tennis e sport per La Stampa Grazie comunque, Matteo ravamo arrivati a Wimbledon pieni di ottimismo, convinti che dopo la due grandi settimane di Matteo Berrettini a Stoccarda e al Queen’s quest’anno l’impresa a Wimbledon sarebbe stata possibile. Lo dicevano tutti, appassionati, tecnici e persino bookmaker, che lo avevano piazzato al secondo posto fra i favoriti dopo Djokovic e prima di Nadal. A spegnere il sogno non è stato però un avversario reale (e leale), ma il subdolo virus del Covid, prima che Matteo potesse anche solo mettere i piedi in campo. Un ritiro amaro, una ingiustizia totale, considerato che Berrettini in questi anno ha subìto una serie impressionante di infortuni, l’ultimo quello alla mano che lo ha tenuto per tre mesi fuori dalle gare. Ed è amaro anche constatare, mentre scrivo queste righe che vanno in tipografia quando Champions si stanno appena avviando, ma che voi leggerete a giochi quasi fatti, come questa edizione del più importante fra gli avvenimenti tennistici sia stata malamente decimata sia dalla politica sia dalla natura: i campioni russi, compreso il numero 1 del mondo Medvedev, esclusi, con decisione perme totalmente errata, per la situazione in Ucraina; Zverev fuori per il terribile infortunio di Parigi; due finalisti come Berrettini e Cilic costretti a dare forfait per il virus. Wimbledon è sempre Wimbledon, ma questa la ricorderemo come una edizione molto particolare. Ho scritto«costretti», ma in realtà Matteo ha deciso di sua volontà di sottoporsi ad un tampone: il torneo e il governo non lo richiedevano. Lo ha fatto per tutelare se stesso e gli altri, e questo gli fa molto onore. Anche per questo abbiamo deciso di non cambiare la copertina: I successi di Matteo sull’erba non glieli può togliere nessuno, ed è giusto celebrarli. Anche se con molta malinconia nel cuore. L’EDITORIALE di Stefano Semeraro E stefano.semeraro@sport-com.it IL COMUNICATO DI MATTEO «Ho il cuore spezzato nell’annunciare che devo ritirarmi da Wimbledon a causa di un risultato positivo al test COVID-19. Ho avuto sintomi influenzali e mi sono isolato negli ultimi giorni. Nonostante i sintomi non fossero gravi, ho deciso che era importante fare un altro test questa mattina per proteggere la salute e la sicurezza dei miei compagni di gara e di tutti gli altri partecipanti al torneo. Non ho parole per descrivere l’estrema delusione che provo. Il sogno è finito per quest’anno, ma tornerò più forte. Grazie per il sostegno»

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