Il Tennis Italiano

60 LUGLIO 2022 IL NOSTRO AMICO Il francese più vincente - Noah a parte - dell’era Open, a Parigi ha salutato il tennis e i tanti ammiratori raccolti in una carriera lunga e piena di soddisfazioni. Nella quale i trofei vinti non sono la cosa più importante di Marco Caldara – foto Ray Giubilo PERSONAGGIO JO-WILFRIED TSONGA Quando a Parigi l’hanno avvicinato per informarlo dell’intenzione di organizzare una cerimonia per il suo addio al tennis giocato, Jo-Wilfried Tsonga ha declinato senza pensarci un secondo. Non che non gli facesse piacere, ma non voleva cedere all’idea che quello contro Casper Ruud al primo turno sarebbe stato sul serio l’ultimo match della sua carriera. Sperava di rivivere per l’ultima volta un Roland Garros da protagonista, come fra 2013 e 2015 quando si regalò due semifinali, ma in realtà sapeva benissimo che la data di scadenza della sua carriera era già superata. Così, consigliato da chi gli vuole bene (e sono tanti, nel tennis come nella vita di tutti i giorni), ha accolto la proposta e ha «firmato» per un addio strappalacrime, all’altezza della seconda carriera più vincente di un francese nell’Era Open, con 18 titoli Atp (fra i quali due Masters 1000), una Coppa Davis, un best ranking al numero 5 del mondo e tanto tanto altro. SALUTATO DAI GRANDI Meglio di lui solo Yannick Noah, l’unico che il pubblico d’oltralpe ha amato più del 37enne di Le Mans, figlio di papà Didier, congolese emigrato in Francia negli Anni ’70, e di mamma Evelyne. Due che hanno sempre tenuto un profilo basso, facendosi vedere il meno possibile anche quando il loro secondogenito era uno dei pochissimi – insieme ai soli Juan Martin Del Potro e Stan Wawrinka – a dare l’impressione di poter battere i Fab Four anche nei tornei del Grande Slam. Ma per la sua ultima apparizione, sul nuovo Philippe Chatrier che si è riempito non appena la gente si è resa conto che la partita c’era anche nel punteggio, erano presenti entrambi, emozionati come o più di lui, con la moglie Noura e i suoi due bimbi, Shugar e Leelow. Insieme alla famiglia, a rendere omaggio all’addio

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