Il Tennis Italiano

IL TENNIS ITALIANO 25 CARLOSNella Caja Magica ha brillato ancora il fenomeno spagnolo, che ha eliminato sia Nadal sia Djokovic e ormai tutti, colleghi compresi, considerano il migliore del mondo in questa prima parte del 2022. Primo 1000 per Ons Jabeur di Marco Caldara foto di Miguel Angel Zubiarrain Sono bastate poche settimane per far cambiare opinione a mezzo mondo della racchetta. Prima pareva non dovesse mai nascere nessun altro giocatore con la stoffa dei Fab Three inavvicinabili da quasi vent’anni, poi è arrivato Carlos Alcaraz e la ragione è passata in fretta a chi ha sempre sostenuto che morto un papa se ne fa un altro, anche nel tennis. L’augurio del pubblico italiano è che possano essere due, con Jannik Sinner a far compagnia al rivale, ma intanto il vero «crack», per dirla come a Madrid, è il 19enne di Murcia, che i paragoni con Rafael Nadal li ha trasformati da esagerati a naturali, visto l’impatto avuto in pochissimo tempo. Lo ricorda per quanto vince, cioè tanto e con quella ferocia tipica di chi sembra programmato per un solo risultato, ma anche per la semplicità e l’umiltà fuori dal campo. Tutti gli gridano fenomeno in faccia, lui ringrazia, schiva i paragoni col suo inglese (ancora) traballante e pensa solo ad accumulare successi su successi. In meno di tre mesi si è preso due Atp 500 e due Masters 1000, l’ultimo alla Caja Magica di Madrid, dove ha fatto festa insieme alla campionessa femminile Ons Jabeur, altra grande protagonista della prima metà di 2022. ONS DI LUSSO Lei ha vinto nei quarti una sorta di finale anticipata con Simona Halep, lì ha capito che non era il caso di lasciarsi scappare un altro titolo e l’ha acciuffato con pieno merito, battendo in tre set la figlia di papà Jessica Pegula. Lui, invece, si è guadagnato il trofeo – che dalla sorta di attaccapanni del passato ha preso la forma di una barca a vela – con una delle regate più complicate che memoria ricordi, facendo fuori prima Nadal, poi Djokovic in una battaglia di tre ore e mezza e infine uno Zverev provato e inalberato per la scellerata programmazione del torneo, che per due giorni di fila l’ha mandato a letto quasi all’alba. IL PRECEDENTE DI NALBANDIAN Forse solo il “Rey” David Nalbandian era riuscito a fare di meglio, nel 2007 e proprio a Madrid (ma quando si giocava sul veloce indoor a ottobre), con un back-to-back to back che lo vide stendere Rafa ai quarti, Nole in semifinale e Federer in finale. Ma l’argentino era un giocatore fatto e finito, coi suoi IL GRANDE

RkJQdWJsaXNoZXIy MTQ3ODg3Nw==