Il Tennis Italiano

IL TENNIS ITALIANO 1 L a fine di un annomolto intenso e sem- pre difficile è ormai vicina, è tempo di bilanci per tutti. La pandemia, come previsto, non ci ha abbandonati, limi- tandosi a qualche tregua, guai a pensare che la battaglia sia vinta. Siamo stati bravi a riprenderci un pezzo di normalità, ma anche nel tennis aspettiamoci comunque un 2022 di transizione, sapendo che il la- voro da fare è molto. Ormai sotto l’albero, provo a a elencare qualche obiettivo per l’anno che verrà. Risolvere con fermezza e dignità il caso Peng. Prevedo una battaglia lunga, ma sui diritti umani non si transige, il tennis non può rendersi complice di una situa- zione terribile. La Wta ha fatto benissimo a schierarsi, Atp e Itf dovrebbero seguirne l’esempio. Trovare una quadra definitiva al problema del calendario. È la cornice in cui si inse- riscono molti dei problemi del tennis, non è facile darle forma ma è necessario. Il po- tenziamento dei Masters 1000 può essere una buona idea, ma occhio a non tagliarsi le radici sotto i piedi. Per riuscirci in maniera soddisfacente bi- sogna razionalizzare le varie competizioni a squadre. La Laver Cup è una esibizione particolare, si è ricavata un suo spazio, ma piazzare Coppa Davis e Atp Cup a un mese di distanza, a inizio e fine anno, è una follia: vanno unificate. Pensare a tutelare anche chi i tornei li or- ganizza, non solo a chi li gioca. La chia- ve del boom italiano sta anche nei tanti eventi organizzati in Italia, se chiudono i battenti i tornei, come diceva un vecchio, caro collega, la conclusione è sempre quel- la: «no trips for cats». Dove i cats siamo tutti noi. Avvicinare di nuovo i media ai giocatori, compatibilmente con le norme di sicurez- za. Senza storie - vere, non preconfeziona- te - da raccontare, e chi le racconti, lo sport avvizzisce. Di soli social non si campa. Consolidare le Finals di Torino: conviene all’Italia, conviene a tutto il tennis avere una vetrina importante e ricca. La prima edizione merita la promozione, ma tanti dettagli devono essere curati meglio. A partire dall’attenzione per gli appas- sionati, che sono il core business del tennis. Che si siedano in uno stadio o davanti ad un televisore, devono avere la possibilità di gustarsi uno spettacolo di livello a prezzi accessibili, con garanzie di rimborso e possibilmente senza im- pazzire inseguendo la programmazione su mille piattaforme. Le ultime righe le dedico a voi tutti che ci state seguendo: grazie. In questi due anni per merito di una squadra straordinaria Il Tennis Italiano si è riconquistato, credo, l’affetto degli appassionati e la stima degli addetti ai lavori. Facendo rinascere il sito web, curando il progetto di ogni numero con passione e cura artigianale, usando il computer ma anche lamatita e l’evidenzia- tore. Da ct di questa squadra so che si può fare ancora meglio, e vi invito a scrivermi all’indirizzo mail che trovate in alto a de- stra per esprimere critiche, suggerimenti, proposte. Non tutto è possibile, e le risorse in tempo di pandemia sono limitate. Ma prometto che faremo tutto il possibile per darvi una rivista ancora più bella ed emo- zionante. Buon 2022 a tutti, da tutti noi. L’EDITORIALE di STEFANO SEMERARO OTTO MODESTE PROPOSTE PER IL 2022 Senza storie da raccontare, e chi le racconti, lo sport avvizzisce. Di soli social non si campa stefano.semeraro@sport-com.it

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