Qualche riflessione su ciò che ci ha lasciato oggi la giornata al Foro Italico

Internazionali BNL d’Italia ROMA Grigor Dimitrov (BUL) Photo © Ray Giubilo

Torno a dire, per chi voglia farne uso, che la suadente poesia del gesto non va confusa con la prosaicità del crudo rendimento giacché, se la prima strizza l’occhio al gradimento generale, il secondo è figlio invece di una cinica gestione dei punti. A chi volesse saperne di più, consiglio di riavvolgere le immagini del match tra Grigori Dimitrov e Francesco Passaro, andate in diretta stamane sulla Grand Stand Arena del Foro Italico. 

Due visioni opposte del tennis, entrambi con una propria chiave di lettura, andate a briglia sciolta tra i colpi rabbiosi, quasi voraci, del giovane perugino e quelli pennellati di fino del fuoriclasse bulgaro.
Come spesso accade, ha finito col  prevalere la versione più coriacea del gioco poiché mentre sul cinque pari del primo, l’italiano ha saputo reagire con un tennis tanto essenziale quanto aggressivo, il bel Dimitrov ha inanellato, nello stesso frangente, tale sfilza di strafalcioni da buttare alle ortiche il set in questione e quello successo. 

Uscendo dal campo, rimuginavo tra me e me il discorsetto sulla bellezza e il rendimento, attardandomi tuttavia, su quale futuro potesse avere il tennis dell’umbro in un momento storico che vede prevalere il gioco a tutto campo quale antidoto al nudo ‘corri e  spingi’ portato dalle retrovie. Aspettiamo e sapremo!
Su Dimitrov facevo invece la considerazione opposta e concludevo che un gioco tanto spumeggiante troverebbe il suo apice con un pizzico di quella voracità  che invece abbonda nel gioco del solidissimo Francesco, una qualità con la quale l’italiano sembra ormai prossimo ai grandi risultati.