ATTEGGIAMENTO NEGATIVO
Nel primo set, in effetti, ha mostrato la migliore versione di sé. Tweener, colpi spettacolari, Wawrinka relegato a sparring. Ma poi lo svizzero è tornato in partita ed è stato più attento di lui. Perché, sempre più spesso, è sufficiente giocare una partita “attenta” per avere la meglio su Kyrgios. Va detto che nel secondo set ha chiesto l'intervento del fisioterapista per un problema all'anca, probabilmente lo stesso che lo aveva costretto a saltare Washington. In passato, tuttavia, era stato accusato di fingere infortuni o mollare deliberatamente partite. L'aneddotica è vasta e parla di multe, persino squalifiche. Lui stesso aveva ammesso che a volte si tratta di una strategia. “Perché giocare sempre al massimo se non ti sei allenato bene, quando dietro l'angolo c'è sempre un nuovo torneo?”. Anche Wawrinka aveva alimentato il sospetto che Kyrgios fosse un personaggio un po' così, e non solo per i fatti di Montreal. I due si erano riavvicinati qualche mese dopo, trovandosi nello stesso team dell'International Premier Tennis League, uno dei più grandi fallimenti nella storia recente del tennis. Doveva rivoluzionarlo con montepremi strabilianti, è morta dopo appena tre edizioni. “Nick è giovane, ma non può essere una scusa – diceva Wawrinka nel 2015 – si comporta male a ogni partita. Il problema è che non lo fa solo con se stesso, ma anche verso gli avversari, gli arbitri, i raccattapalle”. A Toronto, a fare il tifo per Wawrinka, c'era anche Donna Vekic. Ovviamente l'australiano non ha proferito parola. Il problema è che il suo atteggiamento complessivo è rimasto uguale.