Meravigliosa la reazione del carrarino sul finire del terzo set quando le energie sembravano essere finite: tutto si deciderà nella terza giornata del gruppo “Jimmy Connors”

Foto di Brigitte Grassotti

Incredibile quanto successo all’Inalpi Arena di Torino, con Lorenzo Musetti che a un passo dalla sconfitta e dall’eliminazione dalle ATP Finals trova l’ultimo briciolo di energie e resta ancora in corsa per le semifinali. Il numero due d’Italia vince una partita folle contro Alex De Minaur con il punteggio di 7-5, 3-6, 7-5 in tre ore di gioco, con il gruppo “Jimmy Connors” dove tutti e quattro i giocatori possono ancora qualificarsi così come essere eliminati. Al di là dei meriti tecnici e tattici messi in mostra nella sfida odierna, l’aspetto di cui Lorenzo deve andare più fiero è la capacità di rimanere nella gara anche quando tutto sembrava compromesso, e uscire dalle difficoltà come solo i grandi campioni sanno fare.

Se la rapidità nei movimenti e la capacità di tenere il campo erano stati fattori chiavi per Musetti nella sfida con Fritz, ancora di più lo sono nel confronto odierno con De Minaur. L’australiano infatti diventa cliente scomodo quando riesce a imprimere grande velocità alla palla, mentre entra in difficoltà quando subisce la pressione da parte dell’avversario. Come accaduto nel match di ieri, è l’azzurro a procurarsi la prima palla break dell’incontro nel settimo gioco ma anche in questo caso non riesce a trasformarla, con ‘The Demon’ che supera il movimento difficoltà e sale così 4-3. L’occasione concessa è solamente il primo campanello d’allarme di una situazione che da lì a poco sarebbe degenerata per l’australiano, che solo un paio di turni di battuta più tardi è costretto a fronteggiare un game fiume e alla quarta occasione di break arriva l’errore di dritto che spedisce Musetti a servire per il set. Finito sotto 0-30 con un doppio fallo che poteva compromettere il turno di battuta, il carrarino risalito sul 30-30 mette a segno un ace e un servizio vincente per portare a casa il primo set.

L’avvio del secondo parziale – con tre palle break in favore di Musetti non sfruttate – fanno da contraltare a un set che invece regala poche emozioni da una parte e dall’altra, con l’azzurro che potrebbe rischiare qualcosina di più considerando il vantaggio maturato. Dopo alcuni game in risposta piuttosto sterili, con soli tre punti conquistati in altrettanti giochi, arriva la fiammata di De Minaur nel corso dell’ottavo gioco: due punti confezionati con una buonissima chiusura a rete e un dritto a incrociare che si stampa sulla riga valgono il break per l’australiano, che sale 5-3 e nel successivo turno di battuta riporta il match in perfetta parità. Il tennista di Carrara entra così in un terreno dove – considerate le recenti fatiche – era preferibile non addentrarsi, in un terzo set dove dovrà chiedere tanto al proprio servizio.

La sensazione che serpeggiava in campo sul finire del secondo set si compie, con estrema brutalità, a inizio terzo: pronti via è subito uno 0-40 da affrontare per Lorenzo, che salva la prima con un buon servizio ma è costretto a capitolare nel punto successivo. A partire dal settimo gioco del parziale precedente De Minaur ha vinto 16 dei 20 punti giocati, a certificare un crollo verticale nella condizione fisica di Musetti che non riesce ad essere più brillante come a inizio partita. Una sosta di quasi dieci minuti per prestare soccorso ad uno spettatore sul punteggio di 2-1, 40-40 portano Musetti, alla ripresa, ad avere una palla del contro break, annullata però da una prima vincente dell’australiano che sale poi 3-1. Quando ormai il match sembrava ormai destinato a concludersi – con De Minaur che va a servire per il match sul 5-4 – ecco che l’azzurro realizza in maniera incredibile il contro break e riporta il punteggio in perfetta parità. L’australiano si ritrova così incredibilmente a servire per restare nel match e si ritrova poco dopo a fronteggiare match point, con Musetti che gioca un incredibile cross di dritto che trafigge De Minaur e fa esplodere di gioia l’intera Inalpi Arena.