PADOVA – I match di giornata del Futures di Padova sono finiti da un’oretta. Nella club house non si sente più un rumore, non ci sono più borsoni in ogni angolo e tutti i giocatori sono rientrati in hotel, chi per fare le valigie e trasferirsi al prossimo torneo, chi per rilassarsi in vista del turno successivo. Tutti tranne Edward Harwood, londinese classe 1996, seduto da solo a uno dei tavolini della zona relax, con le cuffie alle orecchie. Estrae dalla borsa un barattolone di Nutella e una baguette, impugna un cucchiaio e inizia a farcirla con cura. Mentre si gusta la sua cena, comprata pochi minuti prima al LIDL a una decina di minuti a piedi dal Tennis Club Padova, il televisore lì accanto trasmette il Roland Garros. In campo Simona Halep e Karolina Pliskova, che in un colpo solo si giocano l’accesso in finale e 500.000 euro. Sono le due facce opposte della stessa medaglia: da una parte quella felice, dei grandi tornei con montepremi milionari, dall’altra quella amara, di chi il prize money lo ritira a un torneo sì e a quattro no, e in hotel non ci rientra perché non ha nessun hotel. La sua camera è griffata Ford, ha quattro ruote e il volante a destra, ed è parcheggiata fuori dal club. La usa per viaggiare da torneo a torneo, e anche per dormire. «Come Dustin Brown – dice con sicurezza –, anche se lui aveva un camper. Ma non fa molta differenza». Il tedesco-giamaicano è uno di quelli (l’unico?) che ce l’hanno fatta: nel camper ci ha viaggiato per tre anni, ai tempi dei Futures, poi è arrivato fra i top-100 ATP e ha incassato oltre due milioni di montepremi. Ovviamente, Harwood non ne segue l’esempio per piacere, ma per esigenza. A iniziare la gavetta a livello Futures ci ha provato, ma più che i risultati che non arrivavano mai, il suo problema erano i costi eccessivi. Le alternative erano due: o lasciar perdere, o dar retta a quell’idea low cost un po’ strampalata. Cosa ha scelto? Si è fermato un anno, ha lavorato come maestro per raccogliere i soldi necessari ad acquistare una Ford C-Max di seconda mano, e appena raggiunto l’obiettivo è ripartito. In auto.