di Lorenzo Ercoli - 05 May 2020

Ripartono le operazioni in Veneto: «Bello tornare in campo dopo 2 mesi»

Riccardo Marcon e Marco Moretto ci raccontano la ripresa a Padova e Bassano. Intanto Zaia spinge per far riprendere tutti

A Padova solo i seconda categoria in campo: "Testiamo le norme con tranquillità"

Dopo qualche giorno di confusione, anche il Veneto sembra voler riaprire il tennis a tutti; come ha confermato recentemente Luca Zaia, presidente della regione. Lunedì 4 maggio il tennis nella penisola è ripartito per i prima e seconda categoria, con le solite eccezioni di Sicilia, Sardegna e Abruzzo. In questo verso si sta muovendo proprio il Veneto che già in prima istanza aveva disteso la possibilità di giocare a tutti gli agonisti, definizione generica che di fatto include tutti i possessori di tessera FIT agonistica. Per parlare del primo giorno di ripresa abbiamo contattato Riccardo Marcon, maestro nazionale del Tennis Club Padova. La prima giornata è andata bene, i ragazzi erano entusiasti di tornare in campo e sono stati molto diligenti. Abbiamo lavorato con i seconda categoria - circa 25 - rispettando il limite di due giocatori per campo e organizzando gli allenamenti in fasce orarie. Inoltre abbiamo lasciato mezz'ora di pausa tra ogni sessione per poter sanificare il campo e permettere il ricambio di giocatori nel club, alla fine rispettare le regole di prevenzione è stato meno complicato del previsto”. Queste le prime impressioni di Marcon che poi approfondisce: Uno dei nostri maestri è stato incaricato di spiegare le regole a tutti i ragazzi: dall'ingresso in campo all’uso della mascherina a fine lezione, passando per la pulizia delle mani e altre norme - spiega Riccardo - In pochi hanno usato il guanto e chi lo ha fatto ha dovuto tenere duro, ma alla fine sono seconda categoria quindi sanno alzare la palla con la racchetta. Comunque in questi giorni vogliamo stare attenti su tutto e abbiamo evitato di fare cesti di servizio”.

A Padova hanno giocato solo i seconda categoria e il maestro del club ci ha spiegato le motivazioni dietro la scelta: Al momento accogliamo solo i seconda categoria per una questione di spazi e per poter testare in tranquillità le norme. Abbiamo 100 agonisti iscritti alla scuola e 500 soci che non giocano a tennis da 2 mesi e pagano una quota per giocare sostanzialmente gratis d’estate. Con 14 campi abbiamo grossa disponibilità, ma la clientela è tanta; nei prossimi giorni con la dirigenza valuteremo quando sarà possibile aprire a tutti”.

A Bassano rientrano anche gli agonisti

Abbiamo parlato anche con Marco Moretto, presidente della Società Tennis Bassano che è già riuscita ad attrezzarsi per accogliere gli agonisti. Tornare in campo dopo due mesi è stato molto bello. In mattinata ho allenato i ragazzi della Serie A a porte chiuse ed è stato un po’ strano perché quando giochiamo fuori di solito c’è sempre del movimento - descrive Marco le prime ore della ripresa - Nel pomeriggio abbiamo accolto anche gli agonisti e per evitare contatti a cavallo tra le ore, abbiamo organizzato due percorsi: uno per chi entra e uno per chi esce. Inoltre ho mandato una serie di indicazione ai genitori dei ragazzi spiegando che i figli devono entrare al club da soli e devono seguire le varie norme”. Con Moretto approfondiamo il discorso delle norme ed anche in questo caso quella del guanto sembra quella che ha dato più fastidio ai ragazzi: “Oggi era una giornata molto calda e qualcuno dopo mezz'ora lo ha tolto perché era difficile conviverci. Per il resto non abbiamo avuto problemi, abbiamo diviso il campo in quattro parti e abbiamo messo le retine come ostacolo visivo a separare i ragazzi”.

Anche il presidente della Società Tennis Bassano chiude commentando le dichiarazioni di Zaia: “Zaia ha detto che tutti possono giocare, ma lui così ci mette in difficoltà perché secondo le sue parole io adesso posso aprire a chiunque. Nel giro di pochi giorni siamo passati dai soli seconda categoria, agli agonisti e ora a tutti. Per noi club così diventerà più difficile gestire la situazione”.

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