Marco Caldara
20 September 2018

Contro la Wozniacki è sempre super Giorgi

Splendida prestazione di Camila Giorgi a Tokyo: l'azzurra fa fuori la numero 2 WTA Caroline Wozniacki, dominandola nel primo parziale e poi riprendendola e superandola nel terzo. Le condizioni indoor hanno aiutato il suo piano: aggredire il più possibile, per non far fare gioco alla danese. Best ranking sempre più vicino.
Se Camila Giorgi dovesse scegliere una big da trovarsi di fronte in un match importante sul cemento, probabilmente punterebbe il dito su Caroline Wozniacki. Perché la numero 2 del mondo ha un tennis che non le dà fastidio, ed è lei che farebbe volentieri a meno di incontrarla. Il motivo è scontato: quando si affrontano sul duro, vince l’azzurra. Era capitato nel 2013 allo Us Open e l’anno dopo a New Haven, ed è successo di nuovo quattro stagioni più tardi al Toray Pan Pacific Open di Tokyo, in uno dei tornei preferiti dalla 28enne di Odense, quest’anno vincitrice all’Australian Open. La danese aveva conquistato il titolo ben tre volte, prima nel 2010 e poi nelle ultime due edizioni, ma quest’anno ha dovuto fare i conti contro una Giorgi in splendida forma, e sempre più vicina a migliorare quel best ranking di n.30 datato 2015. Le daranno una mano i punti dei quarti nel Premier giapponese, conquistati con un successo per 6-2 2-6 6-4 in un match da montagne russe: prima dominato, quindi quasi scappato via, poi ripreso e vinto grazie a un tennis davvero brillante, perfetto per le condizioni indoor dell’Arena Tachikawa, casa dell’edizione 2018 del torneo, visto che l’Ariake Coliseum è in ristrutturazione in vista dei prossimi Giochi Olimpici. Un passaggio che ha creato qualche difficoltà agli organizzatori, costretti a traslocare per un anno in un impianto capace di accogliere meno di 3.000 spettatori, ma che ha permesso all’azzurra di giocarsi un match importante sul suo amato veloce al coperto, la superficie che più ne esalta il tennis iper aggressivo.
CHE REAZIONE NEL TERZO SET
Il piano studiato con papà Sergio, coadiuvato nella trasferta asiatica dallo sparring partner Federico Ottolini (buon seconda categoria con qualche punto ATP nella stagione 2013), è stato chiaro dall’inizio: aggredire ogni palla, per non permettere alla Wozniacki di trovare ritmo e di allungare gli scambi, ciò che sa fare meglio. Una ricetta tipica del tennis di Camila, ma che non sempre funziona. Stavolta invece l’ha fatto alla perfezione, come testimoniato dal facile 6-2 del primo set: ogni volta che la danese non serviva la prima di servizio il punto finiva in fretta nelle mani di Camila, brava a concedere poco nei suoi turni di battuta e a non badare troppo al nome di chi stava dall’altra parte della rete. In quel modo si è meritata il primo 50% di un successo che poi è andata a prendersi nel terzo set, di tennis ma anche di testa, visto che il 2-6 del secondo è stato parecchio bugiardo. Camila ha avuto una palla-break in apertura, poi altre cinque per il 2-1 e servizio che poteva ammazzare la partita, quindi altre tre (consecutive) per riaprire il set sul 2-4, dopo che la reazione della danese l’aveva costretta a inseguire per la prima volta dall’inizio della partita. Ma le ha mancate tutte, complessivamente nove, e si è trovata al terzo set, contro una Wozniacki ben più pericolosa rispetto a quella del primo set. Per vincere gli scambi serviva qualcosa in più rispetto a prima, gli errori della danese erano di meno e nel set decisivo è stata lei a tentare la fuga. Si è portata sul 2-0 30-0, ma quando il parziale di 7 game a 1 aveva tutta l’aria della mazzata decisiva, la partita è cambiata un’altra volta.
VENERDI SFIDA VIKA AZARENKA
Camila ha ripreso di colpo a giocare bene, è rientrata nel set e ha alzato il livello del suo tennis, dimostrando di poter mettere all’angolo anche la miglior versione della Wozniacki. L’ha dimostrato lo splendido game sul 3-3, decisivo. Ha forzato la danese a commettere un paio di errori, si è presa una palla-break e un diritto steccato dell’avversaria le ha dato la possibilità di tornare a comandare come nel primo set. Una chance che non si è lasciata sfuggire: ha tenuto entrambi i successivi turni di battuta e in 2 ore e 3 minuti di gioco ha firmato la sua nona vittoria in carriera contro una top-10. Tante, per una che ha messo solamente una volta piede fra le prime 30 del mondo. A confermare la qualità della sua partita ci sono i numeri a fine match: 45 vincenti a fronte di appena 29 errori gratuiti, e soprattutto due soli doppi falli. Vuol dire che il servizio non è mai andato in panne, togliendole una preoccupazione e permettendole di concentrarsi su altri aspetti del gioco, suo e dell’avversaria, per raccogliere uno dei successi più importanti della stagione. Battuta una ex numero 1 del mondo, domani sulla strada di Camila ce ne sarà un’altra, Victoria Azarenka, promossa con un ottimo successo su Ashleigh Barty. “Cercherò di concentrarmi sul mio gioco, come sempre, e spero di continuare a giocare così, con molta continuità”, ha detto Camila nella breve intervista post-match. In palio quella che sarebbe la sua terza semifinale in carriera in un Premier.

WTA PREMIER TOKYO – Secondo turno
Camila Giorgi (ITA) b. Caroline Wozniacki (DAN) 6-2 2-6 6-4
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