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Marco Caldara
04 October 2017

Il risveglio improvviso di Simona Halep

Splendida Halep a Pechino: nel big match con Maria Sharapova sforna una prestazione che non si vedeva da un pezzo, supera il complesso psicologico e domina il match, battendo per la prima volta la siberiana dopo sette sconfitte. La Sharapova è ancora lontanissima dalla miglior condizione, ma Simona sembra rigenerata. E se si prendesse il n.1 WTA quando non se l’aspettava più nessuno?
Forse, l’unico modo per capirci qualcosa è rassegnarsi all’idea che non c’è nulla da capire, e accettare ciò che arriva senza porsi domande, pensare troppo in là o lanciarsi in previsioni di ogni genere. Perché il labirinto del tennis femminile ha fatto perdere l’orientamento anche ai più attenti. Angelique Kerber inizia l’anno da numero uno, ma sembra un’altra persona e finisce per uscire addirittura dalle prime 10. Serena Williams si riprende la vetta, poi saluta il gruppo per diventare mamma. Simona Halep arriva tre volte a un passo dalla leadership, ma fallisce sempre. Karolina Pliskova ne approfitta e diventa numero uno, ma nei grandi tornei lati e perde subito il trono, a favore di una Garbine Muguruza che prima dà l’impressione di essere finalmente pronta a dominare, poi fra virus e problemi fisici latita e rimette di nuovo tutto in discussione. Al punto che al Premier Mandatory di Pechino la vetta è in palio per tre giocatrici: Pliskova, Halep ed Elina Svitolina. Alle prime due basterebbe la finale (ma non possono raggiungerla entrambe), mentre alla terza servirebbe per forza il titolo, ma anche qui, ovviamente, chi ci capisce qualcosa è bravo. Perché se fino a qualche ora fa la Halep pareva non avere chance, visto che è reduce da tre sconfitte consecutive e all’esordio a Wuhan ha rimediato una severa batosta da Daria Kasatkina, ecco che di colpo e senza un vero perché la rumena ritrova un tennis formato terra rossa, spazza via con un doppio 6-2 la sua bestia nera Maria Sharapova e rilancia ufficialmente la sua rincorsa al numero uno. L’ha avuto per tre volte a una sola vittoria, prima sulla terra del Roland Garros, poi sull’erba di Wimbledon e quindi sul cemento Cincinnati, e ha sempre fallito. Che finisca per farcela proprio quando non se l’aspettava più nessuno? Nell'anarchia assoluta del circuito WTA avrebbe la sua illogica logica.
SIMONA CI CREDE ANCORA, DUBBI SHARAPOVA
In attesa di saperne di più, conviene affidarsi ai dati certi, ovvero una prestazione davvero stupenda, contro una giocatrice che l’aveva battuta sette volte su sette, l’ultima nel primo turno stellare dello Us Open 2017. Non era solo una questione di qualità tecniche, potenza e grinta, ma anche di carattere. La rumena ha sempre sofferto il peso della personalità di “Masha”, e non è un caso che malgrado ci avesse spesso giocato alla pari non fosse mai riuscita a vincere una volta. Al China Open, invece, è cambiato tutto, come se Simona non si fosse accorta di chi c’era dall’altra parte della rete. È riuscita a mentire al suo cervello, a fingere che fosse un match qualsiasi, e l'ha dominato in lungo e in largo, tirando fuori una prestazione di quelle che non si vedevano da un po’. Arrivava su tutte le palle, passava con agio dalla difesa all’attacco, e ha finito per conquistare i quarti in appena 72 minuti, contro una Sharapova che a onor del vero le ha dato più di una mano, commettendo la bellezza di 39 errori gratuiti, addirittura tre in più dei punti che ha conquistato. Ha sbagliato di tutto e di più, non riuscendo a nascondere una mancanza di condizione che col passare dei match si fa sempre più evidente. La siberiana era riuscita a trascinarsi agli ottavi di inerzia, cancellando un match-point alla Sevastova nella vendetta di New York e poi spuntandola al terzo sulla Makarova, ma se vuole puntare di nuovo a vincere i tornei ha bisogno di crescere tantissimo. Le sconfitte per ragioni più fisiche che tecniche stanno diventando il leitmotiv del suo 2017: si dava per certo un ritorno in grande stile, invece – anche a causa di qualche infortunio – ha combinato molto meno del previsto. Per lei le risposte vere arriveranno nel 2018, mentre la Halep ha di fronte un’altra possibilità di salire in vetta, con l’augurio di una semifinale con Karolina Pliskova, che metterebbe finalmente in palio in numero uno in uno scontro diretto. Nel 2017 non è mai successo.

WTA PREMIER MANDATORY PECHINO – Ottavi di finale
Simona Halep (ROU) b. Maria Sharapova (RUS) 6-2 6-2
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