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Crollo Giorgi a Strasburgo: va fuori in 62 minuti

Per la terza volta in quattro tornei Camila Giorgi ha sconfitto una top-20, ma poi non è riuscita a sfruttare lo spazio in tabellone. Segno che il potenziale resta grandissimo, ma i limiti continuano ad andare di pari passo. A Strasburgo l'azzurra raccoglie solo tre game contro Ashleigh Barty, arrendendosi senza colpo ferire.
Batti la Suarez-Navarro e poi perdi dalla Sasnovich. Batti la Pliskova e poi perdi dalla Barthel. Batti la Vesnina e poi perdi dalla Barty. Negli ultimi quattro tornei Camila Giorgi ha superato tre top-20, segno che il tuo tennis sta funzionando bene e di certo la maceratese non merita di stare al numero 99 del mondo, a quasi mille punti da quella trentesima posizione raggiunta nel luglio del 2015. Ma le occasioni create poi vanno anche sfruttate, altrimenti servono a poco e quel best ranking che due anni fa pareva un punto di partenza, continua a rimanere un punto d’arrivo. L’azzurra ci è cascata di nuovo al secondo turno del WTA di Strasburgo, dove ha passato le qualificazioni e poi giocato un gran match al primo round, salvo poi arrendersi subito dopo, battuta con un severo 6-3 6-0 da Ashleigh Barty nell’incontro inaugurale di mercoledì. L’australiana non è l’ultima arrivata, il suo ranking (84 WTA) è ingannevole e se non si fosse fermata per un periodo per dedicarsi al cricket sarebbe probabilmente molto più su, quindi la sconfitta non è un dramma. Il problema, se mai, è il modo in cui l’eliminazione è arrivata, in 62 minuti, senza alcuna storia dall’inizio alla fine. La lezione del primo set, in cui l’immediato svantaggio di 3-0 si è rivelato già decisivo, sembrava potesse essere utile all’azzurra, come gli ultimi game di servizio tenuti senza alcuna difficoltà. Invece la musica è addirittura peggiorata: la Giorgi ha perso di nuovo la battuta in apertura e come (troppo?) spesso accade non è stata capace di cambiare strategia quando l’avversaria replicava a tutte le sue accelerazioni.
RISCATTO CON L'ARRIVO DELL'ERBA?
Sarebbe bastato fermarsi un secondo a ragionare e provare a inventarsi qualcosa di diverso, invece la maceratese si è lasciata scivolare di mano il match come se nulla fosse. L’unica vera chance è arrivata sul 4-2 del primo set, quando la Barty ha concesso una palla-break che poteva riaprire tutto. Ma l’ha annullata lei stessa col servizio e poi ha vinto il game più lungo (e importante) del match. Il secondo set è durato appena 24 minuti, con la Giorgi che ha vinto in tutto appena nove punti, solamente quattro dei quali al servizio. Era quasi sempre lei la prima ad andare fuori giri, contro un’avversaria brava ad adattarsi al suo gioco e difendere quando era necessario, fino a sfoderare una prestazione per lei abbastanza inusuale sulla terra battuta, non certo la sua superficie preferita. Per l’azzurra, comunque brava – va ricordato – a vincere un incontro tutt’altro che banale all’esordio, resta un’altra sconfitta deludente da aggiungere alla lista del 2017, in attesa che i progressi promessi da papà Sergio inizino finalmente a dare i frutti sperati. Per loro fortuna la terra battuta è già agli sgoccioli, con il solo Roland Garros a separare il circuito da quell’erba che esalta il tennis dell’azzurra, e nel 2015 a ‘s-Hertogenbosch le ha regalato il primo titolo in carriera a livello WTA. Vale lo stesso discorso fatto per il best ranking (che arrivò poco dopo): si pensava fosse il primo di una lunga serie, invece due anni dopo è ancora l’unico. L’augurio è che sia solo questione di tempo.

WTA INTERNATIONAL STRASBURGO - Secondo turno
Ashleigh Barty (AUS) b. Camila Giorgi (ITA) 6-3 6-0
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