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Marco Caldara
24 October 2018

La dura legge della (mai doma) Kerber

Naomi Osaka lotta per due ore e mezza anche contro Angelique Kerber, ma la sua casellina delle vittorie a Singapore è ancora vuota. Troppi errori e un paio di ingenuità nei momenti chiave la condannano alla sconfitta, in un duello che rilancia invece la Kerber. Venerdì si giocherà l'accesso in semifinale nel match contro Sloane Stephens.
È vero che nel tennis la qualità di un match non si misura sempre con i numeri, perché ci sono errori ed errori. Tuttavia, specialmente a certi livelli, vincere commettendo la bellezza di cinquanta gratuiti in tre set è praticamente impossibile. Una lezione che Naomi Osaka si porterà a casa dalla sua prima esperienza alle WTA Finals: non è ancora finita e sulla carta potrebbe ancora durare fino alla finale, ma nel suo caso sta evidenziando di più i suoi difetti piuttosto che gli enormi pregi. Era stato così all’esordio, lunedì contro Sloane Stephens, ed è stato così anche nel suo secondo match contro Angelique Kerber, ceduto con il punteggio di 6-4 5-7 6-4. Le grandissime doti che madre natura le ha regalato le hanno permesso di lottare alla pari con entrambe, restando in campo cinque ore in due partite, ma la casellina delle vittorie è ancora vuota e il motivo sono i tanti, troppi errori, coi quali ha spesso vanificato ciò che lei stessa ha costruito. La partita con la Kerber ne è stato l’emblema: sotto 6-4 5-4, con la tedesca al servizio per chiudere i conti, Naomi ha lasciato andare il braccio e il livello del suo tennis si è impennato, fino a permetterle di vincere tre game uno via l’altro e di guadagnarsi il terzo set. Ma quando è stato il momento di andare a vincerlo, quel terzo set (e la possibilità c’è stata), è tornata a commettere troppi errori, alcuni veramente banali e figli anche di un pizzico di inesperienza a certi livelli. Regali che una giocatrice dell’esperienza della Kerber, sempre bravissima quando la situazione lo richiede a tirare fuori il 100% di ciò che ha, si è fatta bastare per spuntarla e tenere vive le sue chance di semifinale, dopo che la sconfitta dell’altro ieri contro la debuttante Bertens l’aveva messa in una situazione spiacevole, già da dentro o fuori.
KERBER: MATCH DECISIVO CON LA STEPHENS
L’emblema della partita della Osaka è stato il settimo game del terzo set, quando la migliore in campo era lei e la Kerber era riuscita a tenersi a galla in qualche modo in tutti i suoi primi tre turni di servizio. Era il momento di affondare il colpo, ma sul 40-15 la campionessa dello Us Open ha commesso una brutta ingenuità, rimettendo in gioco la tedesca in un punto praticamente già concluso. È andata a finire che quel punto l’ha vinto la Kerber, nel successivo lei ha commesso un doppio fallo, e con altri due errori ha consegnato il break all’avversaria, del tutto inaspettato data la situazione. Un allungo decisivo ma non conclusivo, visto che le chance per rientrare sono arrivate già nel game seguente, due consecutive. Tuttavia, Naomi le ha mancate entrambe e poi ha consegnato il match nel decimo game, chiudendo con tre errori uno via l’altro. Un bruttissimo modo per chiudere una brutta partita, che con un po’ di continuità in più poteva essere sua. Invece, le sue WTA Finals sembrano ormai agli sgoccioli. “Credo di aver iniziato bene la partita – ha detto la Kerber –, e di aver perso un secondo set molto combattuto. Ho avuto le mie chance, ma le mia avversaria ha giocato in maniera incredibile nei momenti importanti. Credo che siano stati solo un paio di punti a decidere l’incontro. Lei è una grande giocatrice, e credo che stasera entrambe abbiamo giocato a un ottimo livello”. La realtà, con tutta onestà, non esattamente la stessa, ma a lei poco importa. L’unica cosa che contava era prendersi un successo fondamentale per restare in gara.

WTA FINALS SINGAPORE – Seconda giornata Gruppo Rosso
Angelique Kerber (GER) b. Naomi Osaka (JPN) 6-4 5-7 6-4
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