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Petra fa subito sul serio, e i bookmakers…

Sono bastati appena due tornei a Petra Kvitova per tornare protagonista: aiutata dal grande feeling con l’erba, la ceca lascia le briciole alle avversarie e centra la finale a Birmingham, guadagnandosi addirittura il ruolo di seconda favorita per Wimbledon. Sfiderà la sorprendente Barty, a segno su Garbine Muguruza. A Maiorca finale Sevastova-Goerges.
E menomale che inizialmente si temevano addirittura conseguenza gravi, fra le quali anche l’ipotesi di un ritiro forzato. Tutt’altro. Non solo Petra Kvitova è tornata in campo, ma l’ha fatto prima del previsto e ha impiegato solamente due tornei per tornare ai suoi livelli migliori, confermando immediatamente di aver recuperato la piena funzionalità della mano. Al Roland Garros è tornata a vincere una partita, e sull’erba di Birmingham si è guadagnata di nuovo una finale a livello Premier, risultato che – per intenderci – aveva raggiunto solamente una volta in tutto il 2016. La tanto cara erba, che l’ha resa per due volte regina sui prati di Wimbledon le dà sicuramente una mano, rendendo velenosissimo il suo servizio e più incisivo un tennis che funziona bene su pochi scambi, ma vincere quattro partite al secondo torneo dopo uno stop come il suo è un risultato tutt’altro che banale. È vero che non ha affrontato chissà quali avversarie, ma contro Kiki Mladenovic ha convinto e prima che la connazionale Lucie Safarova si ritirasse in semifinale per un problema alla gamba destra lei stava letteralmente dominando, ed era in vantaggio per 6-1 1-0. Magari i bookmaker esagerano a indicarla addirittura come seconda favorita per il titolo a Wimbledon, appena alle spalle di Karolina Pliskova, ma basta dare uno sguardo all’elenco delle partecipanti, e poi sbirciare il tennis messo in mostra sull’erba dell’Edgbaston Priory Club, per accorgersi che in vista dello Slam più affascinante del mondo Petra è davvero una delle giocatrici con maggioir chance.
SFIDA LA BARTY, ALLA “PRIMA” IN UN PREMIER
Centrare la finale in questo modo è un po’ strano – ha detto l’ex numero 2 del mondo – ma sono felice per le condizioni della mano. Non sento alcun dolore, ed è la miglior notizia che potessi chiedere”. In effetti, oltre al fatto che sia tornata in campo così rapidamente, fa specie il fatto che malgrado le lesioni a tendini e nervi Petra abbia recuperato la piena funzionalità. “Non mi sarei mai aspettata un ritorno migliore di questo. A Parigi è stato tutto un po’ strano, e non sono riuscito a giocare al meglio. Ma qui sto mostrando un gran bel tennis, e questo mi rende felice. Ho già giocato quattro incontri, ed è una buona preparazione in vista della finale. Spero che il mio tennista possa restare lo stesso dei giorni precedenti: devo giocare in maniera veloce, aggressiva e usare a dovere il servizio. Spero mi aiuti anche domani”. Nella sua prima finale da quella vinta a ottobre a Wuhan, la 27enne ceca di Bilovec se la vedrà con la sorpresa del torneo Ashleigh Barty, il cui 2017 sta diventando sempre più interessante. A marzo a Kuala Lumpur ha vinto il suo primo titolo WTA, a Parigi è tornata a giocare una finale Slam in doppio che le mancava da prima dello stop (per scelta) che l’ha tenuta un anno e mezzo lontana dai campi, e oggi si è guadagnata la prima finale in carriera in un Premier, giocando un gran bel match contro Garbine Muguruza, domata in rimonta per 3-6 6-4 6-3. “Credo non ci sia una giocatrice che non sia felice di rivederla nel circuito”, ha detto della Kvitova. Ma domenica dovrà fare il possibile per dimenticarselo.
A MAIORCA È SEVASTOVA-GOERGES
Un detto comune sostiene che la vendetta sia un piatto da servire freddo, e Anastasija Sevastova ha deciso di prenderlo alla lettera. Nel 2016 perse contro Caroline Garcia la finale dell’edizione inaugurale del Mallorca Open, ma dodici mesi dopo ha trovato il modo di vendicarsi, regalandosi un’altra bella soddisfazione di un anno ricco di successi. La svolta è riconducibile proprio alla finale del 2016: la perse, ma da quel momento in poi ha iniziato a giocare il miglior tennis della sua carriera, centrando il primo quarto Slam allo Us Open e tanti altri risultati che l’hanno portata fra le prime 20 giocatrici del mondo. E ora che Jelena Ostapenko ha riacceso i riflettori sul tennis lettone può beneficiarne anche lei, a caccia del secondo titolo in carriera dopo quello conquistato all’Estoril addirittura nel lontano 2010. Un’anticipazione di ciò che sarebbe arrivato sette anni più tardi. Tuttavia, la lettone dovrà fare particolare attenzione alla sua avversaria in finale, una Julia Goerges che sull’erba delle Baleari sembra trovarsi veramente a meraviglia. La tedesca, scesa al numero 54 della classifica WTA, è riuscita a perdere appena quattordici game in quattro incontri, risultato che sull’erba diventa ancora più prezioso. E soprattutto, anche volendo escludere la rientrante Lisicki, ha battuto un paio di avversarie di livello come Anastasia Pavlyuchenkova e la malcapitata Catherine Bellis, giunta in semifinale dopo tre successi di spessore ma spazzata via con un 6-1 6-1 che la dice lunga. E mette in guardia la Sevastova.

WTA PREMIER BIRMINGHAM – Semifinali
Petra Kvitova (CZE) b. Lucie Safarova (CZE) 6-1 1-0 ritiro
Ashleigh Barty (AUS) b. Garbine Muguruza (ESP) 3-6 6-4 6-3

WTA INTERNATIONAL MAIORCA – Semifinali
Julia Goerges (GER) b. Catherine Bellis (USA) 6-1 6-1
Anastasija Sevastova (LAT) b. Caroline Garcia (FRA) 6-4 6-2
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