TERRA TUTTA DA SCOPRIRE
“Sarà una fase della stagione molto importante, perché preparerà cose che le serviranno sia sull'erba che sul cemento – ha detto Fissette – non è un segreto che la terra sia la superficie dove fa più fatica, quindi le aspettative non sono enormi. Al contrario, sull'erba trova subito la fiducia”. In fase di allenamento, il clan Kerber ha cambiato qualche dettaglio tecnico in modo da fronteggiare lo stile delle giocatrici più giovani, molto incentrato sul topspin esasperato. Se la Kvitova gioca piuttosto teso, quello di oggi contro Anett Kontaveit (ore 18.30, diretta SuperTennis) sarà un test importante. “Difficile dire se i due mesi sul rosso saranno un periodo di transizione – continua Fissette – dipende molto dalla fiducia che si prende nei primi tornei. Però posso dire che la motivazione di Angie è al 100%. Ovviamente, ha una reputazione migliore altrove. Esempio: quando siamo arrivati in Australia ha subito ripensato alla vittoria del 2016 e questo l'ha aiutata. A Parigi non ha ricordi altrettanto positivi, ma magari li costruirà quest'anno”. In virtù della sua lunga esperienza, la Kerber non lavora con uno psicologo dello sport, e lo stesso Fissette – in virtù delle sue precedenti collaborazioni – ha una discreta base sull'argomento. Per lavorare sulla sua motivazione le ha mostrato alcune immagini del torneo di Charleston 2015, quando vise un gran torneo (in finale sulla Keys). Si giocava sull'har-tru, un po' diverso rispetto alla terra rossa europea, ma in fondo si scivolava anche lì. E la Kerber, pur avendo un tennis più adatto alle superfici dure, aveva dimostrato di potersi muovere bene anche sulla terra. “Da quando lavora con me, non abbiamo ancora visto la miglior Kerber – dice sicuro Fissette – paradossalmente, i successi a gennaio hanno avuto una controindicazione: pensavamo di allenarci di più”.