L’ETICA DIMENTICATA
Una valutazione attenta che invece sembrano non aver fatto le altre manifestazioni, che
subito dopo l’annuncio della riduzione della squalifica hanno iniziato il toto-Sharapova, provando ad aggiudicarsela a suon di wild card. Prima ce l'ha fatta Stoccarda, dove fino al martedì "Masha" non potrà nemmeno entrare nell’impianto mentre all’indomani lo potrà fare da star, poi il Premier Mandatory Madrid (
con tanto di Tie-Break Tens) e quindi Roma. L’annuncio di una wild card per la russa, tre volte vincitrice al Foro Italico (2011, 2012 e 2015),
è arrivato stamattina da parte degli account social degli Internazionali d’Italia, anche se la sua presenza era già stata data per certa da un pezzo. Già il 10 gennaio, giorno del "sì" a Stoccarda, il sito FIT scrisse che dopo il Porsche Open la russa sarebbe stata anche a Roma, preannunciando un accordo ora diventato ufficiale. Visti i precedenti di Stoccarda e Madrid, l'invito al Foro non fa così rumore, anche se – parole della russa –
Roma è stato il primo evento a contattarla per offrirle una wild card. Come detto, la scelta dei tornei è da capire: forse una Sharapova in più o in meno non è sufficiente a fare la differenza, ma se per averla basta assegnarle una wild card, cadere in tentazione diventa semplicissimo. Per questo, la soluzione ideale dovrebbe essere un intervento della WTA, con una regola che cancelli (o limiti) il fenomeno, visto che una giocatrice come la Sharapova, dato lo status di vincitrice Slam, può ottenere tutti gli inviti che vuole. Tuttavia, negli ultimi mesi il CEO Steve Simon ha ripetuto spesso parole al miele nei confronti della russa, parlando di “
punizione molto pesante” e desiderio di “
riaverla presto nel Tour”, segno che
WTA e tornei sono sulla stessa lunghezza d’onda: squalifica dimenticata, porte aperte e tappeto rosso. Con buona pace di un’etica (ormai dimenticata) che suggerirebbe l’esatto contrario.