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Vince il Codacons: niente tennis in Piazza del Popolo

Le sovrintendenze negano l'allestimento di un campo da tennis in Piazza del Popolo, dove si sarebbero giocati alcuni match delle pre-qualificazioni. È una vittoria del Codacons, duramente contrario all'iniziativa. Le motivazioni del diniego, tuttavia, non convincono. Come si può paragonare un campo da tennis ai fatti di Piazza San Carlo?

Niente Piazza del Popolo. È l'assordante verdetto del tavolo congiunto tra le sovrintendenze di Roma, che dunque impedirà lo svolgimento di alcuni match degli Internazionali BNL d'Italia in uno dei luoghi-simbolo della città, dove in passato erano già stati organizzati eventi legati al torneo. È una sconfitta per gli organizzatori, con il presidente FIT Angelo Binaghi che aveva annunciato la novità durante la presentazione del torneo, lo scorso 11 aprile. Ed è una vittoria per il Codacons di Carlo Rienzi, che fin dall'inizio si era opposto vivacemente all'iniziativa. “Quest’anno cominceremo a giocare il torneo a Piazza del Popolo. Manca solo l’ultima autorizzazione formale che confidiamo possa arrivare in tempo utile e avremo il via libera per programmare gli incontri delle pre-qualificazioni dalle 11 del mattino fino a tarda sera proprio nella piazza che forse più di ogni altra simboleggia il cuore della nostra Capitale. È questo l’esempio più evidente di come i nuovi rapporti che abbiamo con il Comune creino nuove opportunità ed allarghino gli orizzonti del torneo” aveva detto Binaghi, ma stavolta le ragioni del Codacons hanno avuto la meglio. Le motivazioni ufficiali? Il campo da tennis avrebbe richiesto un allestimento “eccessivamente impattante e inidoneo al carattere monumentale della piazza”, inoltre sarebbero state necessarie eccessive misure di sicurezza. La stampa romana ha tirato in ballo il paragone con i tragici fatti di Piazza San Carlo a Torino: lo scorso 3 giugno, in occasione della finale di Champions League con in campo la Juventus, fu allestito un maxi-schermo nel salotto buono della città, ma lo scriteriato gesto di alcuni micro-criminali (spruzzarono spray urticante sulla gente per effettuare qualche scippo) scatenò un panico collettivo dall'esito tragico: 1.500 feriti e un morto, la povera Erika Pioletti. La faccenda diede un duro colpo all'amministrazione pentastellata, guidata da Chiara Appendino, ancora oggi sotto inchiesta. Per evitare problemi simili, le sovrintendenze romane (quella della città e una speciale per la tutela dei siti archeologici) hanno mostrato il semaforo rosso agli Internazionali.

UN PARAGONE ARDITO
Con tutto il rispetto per la decisione, paragonare Piazza San Carlo e il tennis a Piazza del Popolo ci sembra quantomeno ardito. La pensa così Angelo Dario, presidente della Commisione Sport di Roma, il quale ha cercato di spiegare che il campo da tennis non avrebbe costituito un pericolo maggiore rispetto a eventi già tenuti in Piazza del Popolo. In effetti, il diniego appare persino comico se pensiamo a ciò che si è svolto in Piazza del Popolo nel corso degli anni: concerti musicali, comizi politici e persino un evento di equitazione che aveva necessitato la costruzione di un'arena di sabbia. Eventi – soprattutto i primi due – potenzialmente pericolosi per l'ordine pubblico. Scappa una risata nel pensare a quale pericolo potrebbe rappresentare un match tra Stefano Napolitano e Lorenzo Giustino, per citare due nomi a caso. Ci sarebbero state alcune decine di spettatori e i turisti di passaggio si sarebbero fermati a seguire qualche game. Fine delle trasmissioni e qualche immagine suggestiva da regalare alle agenzie fotografiche. Per intenderci, a Torino c'erano circa 40.000 persone, pressochè il doppio della capienza di Piazza San Carlo. Il Codacons gioisce perché è una grande vittoria diplomatica del suo presidente: inorridito dall'iniziativa, al punto da definirla “aberrante”, aveva scritto sia al Comune che all'UNESCO. Tra le altre cose, a suo dire, il campo sarebbe rimasto troppo a lungo, limitando la fruibilità della piazza. Opinioni.

IBI 2018, INIZIO DIFFICILE
​Gli aspetti promozionali, con i campi dedicati ai maestri e baby tennisti, ripiegheranno su Piazza Ennio Flaiano. Bello, ma non è la stessa cosa. Conoscendo Angelo Binaghi, la FIT non si arrenderà. Lo aveva detto nei giorni scorsi: in caso di diniego, ci avrebbero riprovato l'anno prossimo. C'è da crederci, anche perché è abituato a battaglie di questo tipo: per anni ha cercato di portare gli Internazionali al Colosseo, poi nel 2017 ce l'ha finalmente fatta, prima con il sorteggio presso l'Arco di Costantino e poi con l'evento promozionale dentro l'Anfiteatro Flavio, con Sharapova e Berdych come ospiti speciali. L'edizione numero 75 degli Internazionali BNL d'Italia, dunque, parte un po' a rilento. A due settimane dall'inizio del torneo vero e proprio c'è stata una contrazione nella prevendita: a oggi, non si è registrato nessun sold-out. Nel momento in cui scriviamo, sono ancora disponibili un migliaio di posti per la finale (643 tagliandi più 414 della formula “hotel + biglietto”), mentre diverse sessioni hanno ancora “buona disponibilità”. L'unico tutto esaurito praticamente raggiunto è per la semifinale maschile notturna. Fino al 2017, la politica dei prezzi dei biglietti aveva pagato, arrivando alla cifra complessiva di oltre 220.000 spettatori paganti. Salvo corse ai botteghini dell'ultim'ora, l'edizione del 2018 porterà il primo segno “meno”, su cui ci sarà eventualmente tempo e modo di riflettere.

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