TEMPERAMENTO FOCOSO
Al rispetto, tuttavia, si accompagna una grande personalità, che in passato l'ha vista al centro di qualche controversia. Per esempio, quando si lamentò con Maria Sharapova perché – a suo dire – si muoveva troppo mentre lei era in procinto di servire (Wimbedon 2015, quarti di finale). Oppure la litigata con Yulia Putintseva, La kazaka le disse che lei è una giocatrice orribile, solo servizio. “E' vero, ma solo perché lei mi ha detto che sono una f...... p..... che non sa giocare a tennis, e che mio padre è uno stupido”. La replica di Coco non si fece attendere: “Essere americano significa anche essere un po' antipatico. Era un po' come dire: 'Sono americana, quindi ho liberà di parola'”. Sempre nel 2015, allo Us Open, ci fu una collisione con Donna Vekic. “Se l'avessi davvero colpita, e avevo intenzione di farlo, sarebbe finita per terra. In effetti mi manca quel tipo di confronto che c'è negli sport di contatto”. La Vandeweghe, ex promessa del basket, non ha mai nascosto il suo temperamento. “Non sono timida. Se qualcuno mi fa un torto, non rimango certo con la bocca chiusa”. Diciamo che dovrà imparare a gestirlo, perché spendere troppe energie mentali non è sempre una grande idea. Cresciuta in mezzo a vecchi campioni NBA grazie alle conoscenze di nonno Ernie (guardia dei Knicks dal 1949 al 1956), oggi è single. “Non ho tempo per una relazione – dice – però un uomo deve essere sicuramente più alto di me (lei è 1.85, ndr). Farei un'eccezione soltanto per Scott Eastwood. Ho visto su Wikipedia che è alto 1.80, però continuo a seguirlo su Instagram...”. Coco è fatta così, difficilmente lascia indifferenti. O si ama, o si odia. Ma di una cosa possiamo essere certi. Giovedì notte, non chiederà nessun autografo a Venus Willams.
AUSTRALIAN OPEN DONNE - Quarti di Finale
Coco Vandeweghe (USA) b. Garbine Muguruza (SPA) 6-4 6-0