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Marco Caldara
31 August 2017

Super Lorenzi, Fabbiano pure. Sarà derby

Si dice spesso che Paolo Lorenzi batta sempre i giocatori meno forti di lui, e mai quelli più forti. Legge sovvertita a New York: disinnesca il servizio di Gilles Muller e bissa il terzo turno del 2016. Dodici mesi fa fu fermato da Andy Murray, mentre stavolta giocherà da favorito. Sfida uno splendido Thomas Fabbiano, passato su Thompson. Grande occasione per entrambi.
Dategli una chance, e la trasformerà in un piccolo capolavoro. È la legge non scritta di Paolo Lorenzi, l’uomo che una volta ai tornei del Grande Slam era allergico, mentre a 35 anni – da buon ex studente di medicina – ha trovato la ricetta per giocare il suo miglior tennis anche negli appuntamenti più importanti. E allora eccolo lì, al terzo turno dello Us Open per il secondo anno di fila, in barba a un sorteggio che gli aveva voltato le spalle. Visti i 90 punti da difendere sembrava andata malissimo, ma Lorenzi sa sempre come sorprendere. Nell’occasione più preziosa ha vendicato in un colpo solo i tre precedenti negativi contro Joao Sousa, e poi ha spedito a casa anche Gilles Muller, diciannovesima testa di serie in virtù di una stagione meravigliosa, con due titoli ATP e i quarti a Wimbledon a fare da ciliegina sulla torta, dopo il 15-13 al quinto da 4 ore e 48 minuti contro Rafael Nadal. Sul Centre Court il gigante sembrava Muller, mentre sul Campo 7 lo è stato Lorenzi, rendendo impossibile non paragonare il suo match col disastro precedente di Fabio Fognini, che – a giudicare dai commenti della gente – ha fatto vergognare parecchi connazionali. Paolo, invece, mette sempre tutti d’accordo. Per averla vinta nel braccio di ferro contro i battitori è fondamentale rimanere sempre concentrati, dal primo all’ultimo punto, e nel 6-7 6-3 7-6 6-3 finale Lorenzi l’ha fatto da gigante, garantendo almeno una bandiera tricolore al terzo round. Al centro, sul bianco, ci sono le sue iniziali, ricamate con un match giocato meglio in tutti gli ultimi tre set, dopo una partenza un po’ al rilento. Muller non è un fenomeno, e fra Washington e Cincinnati aveva già mostrato qualche crepa, ma affrontarlo può diventare frustrante. Per renderlo vulnerabile e togliergli sicurezze bisogna fare bene due cose: rispondere e obbligarlo a scambiare. Lorenzi l’ha fatto anche nel primo set, e pur perdendolo per un mix fra errori e poca fortuna ne ha presto raccolti i frutti.
CHANCE IRRIPETIBILE PER GLI OTTAVI
La vera partita di Paolino è iniziata nel secondo set, comandato fino al 5-0 e poi vinto quando si stava complicando, e ha preso la piega sperata nel terzo. La percentuale di prime di servizio del rivale è crollata sotto il 40%, i piedi hanno iniziato ad andare sempre più piano e il tie-break ha emesso il verdetto che Lorenzi aveva mostrato di meritare già in precedenza, costruendosi chance su chance. L’avesse vinto Muller, probabilmente ci sarebbe da raccontare qualcosa di diverso. Invece l’ha vinto Lorenzi, scappando via sul 4-4 con un magnifico passante di rovescio dopo aver rincorso e agganciato una stop-volley del rivale, rimasto di colpo senza energie. A fine terzo set Muller ha dato uno sguardo alla lancetta della benzina, si è accorto che non ne aveva a sufficienza per vincere altri due set e vedendo Lorenzi fresco come una rosa si è demoralizzato. Il suo tennis è andato in tilt, un break nel secondo game ha reso la questione ancora più complicata e il resto l’ha fatto Lorenzi, difendendo con attenzione la chance di rientro regalata (o quasi) nel quinto game prima di volare verso il successo, ed eguagliare il suo miglior risultato di sempre in un torneo del Grande Slam. Lo Us Open resta quello più fortunato: lì ha vinto la sua prima partita, e lì è pronto ad andare a caccia di un ottavo di finale che, tabellone alla mano, è seriamente alla sua portata. Nel 2016 c’era Murray a sbarrargli la strada, non prima di aver sudato per quattro set contro forse il miglior Lorenzi di sempre, mentre dodici mesi dopo ci sarà uno splendido Thomas Fabbiano, protagonista di una grande vittoria contro l'australiano Jordan Thompson. Il pugliese ha recuperato due volte un set di svantaggio e anche un break al quinto, vincendo gli ultimo sei game del match e chiudendo per 2-6 6-2 3-6 6-4 6-2. Fino a lunedì non aveva mai vinto un match in uno Slam, mentre tre giorni dopo è al terzo turno. Comunque andrà, per l'Italia sarà un successo. Per Lorenzi è una chance d'oro: giocherà da favorito e merita di mettere almeno una volta il naso alla seconda settimana. Nell’intervista dello scorso novembre ci disse che non avrebbe firmato per un’altra stagione come il 2016, certo di potersi migliorare ancora. L’occasione è arrivata.
BAUTISTA-AGUT NON PERDONA, SEPPI VA KO
È terminato al primo turno, invece, il torneo di Andreas Seppi, battuto per 6-2 4-6 6-2 7-6 da Roberto Bautista Agut, fresco di titolo all’ATP 250 di Winston Salem. Proprio le fatiche del successo nella settimana precedente allo Us Open potevano diventare pericolose in caso di lunga battaglia, ma Seppi ha fallito l’obiettivo quinto set in un quarto che ha dimostrato di poter vincere. Lo spagnolo si è fatto recuperare prima da 2-0 a 2-2 e poi da 4-2 a 4-4, dando i primi segnali di stanchezza, ma all’allievo di Massimo Sartori è mancato il guizzo decisivo, che poteva seriamente rimescolare le carte. Ha mancato una palla-break sul 4-4 con un errore di rovescio, e nel tie-break ha gettato al vento il mini-break conquistato in apertura – peraltro con un magnifico passante di diritto su uno smash di Bautista Agut con due errori consecutivi, prima di diritto e poi di rovescio. Lo spagnolo ha ringraziato e non gli ha più lasciato nemmeno un quindici, confermando la sensazione della vigilia: non solo è più forte in senso assoluto, ma i due giocano un tennis piuttosto simile e lui fa praticamente tutto meglio, rendendo quasi impossibile la vita di Andreas. Resta l’amarezza per un match che, per quanto si è visto, poteva andare diversamente, ma la sconfitta è nell’ordine delle cose. Seppi rientra in Italia e ripartirà dalla terra del Challenger di Genova, a caccia di punti per risalire ancora in classifica. La sua dimensione è ancora il circuito maggiore.

US OPEN UOMINI – Secondo turno
Paolo Lorenzi (ITA) b. Gilles Muller (LUX) 6-7 6-3 7-6 6-3
Thomas Fabbiano (ITA) b. Jordan Thompson (AUS) 2-6 6-2 3-6 6-4 6-2

US OPEN UOMINI – Primo turno
Roberto Bautista-Agut (ESP) b. Andreas Seppi (ITA) 6-2 4-6 6-2 7-6
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