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Marco Caldara
05 September 2018

Il guerriero della notte è Rafael Nadal

Il numero uno del mondo agguanta la semifinale allo Us Open dopo una battaglia furibonda contro Dominic Thiem, terminata al tie-break del quinto set, alle 2:04 del mattino. Dopo quasi 5 ore di sportellate, degne di un pareggio, la differenza la fanno gli ultimi due punti. Se li prende "Rafa", che ora trova Del Potro.
Sono molteplici i motivi che hanno reso Rafael Nadal uno dei più grandi campioni della storia del tennis, tanto che da lui dipendono buona parte dei dubbi sul discorso GOAT legato a Roger Federer, ma il maiorchino non si è ancora stancato di aggiungerne di nuovi. E proprio nel torneo del Grande Slam in cui il suo rivale di sempre è naufragato a sorpresa, lui di tempeste ne ha già superate un paio, e ha appena vinto un match epico contro Dominic Thiem, iniziato martedì sera e terminato alle 2:04 di notte, dopo 4 ore e 49 minuti di fatica e sudore. Il punteggio dice 0-6 6-4 7-5 6-7 7-6, ed è sinonimo di una battaglia ad altissima intensità, come garantito dalle caratteristiche dei due e da delle condizioni di gioco comunque difficili, ma decisamente meno calde e meno umide rispetto a 24 ore prima. Nadal e Thiem sono fra i giocatori dal tennis più fisico dell’intero circuito, e sull’Arthur Ashe non si sono risparmiati, regalando al pubblico una delle migliore partite dell’anno, e pure della storia recente del torneo. Un altra mezz’ora, che visto quanto è durato il primo set ci poteva pure stare, e avrebbero superato la durata della semifinale Edberg-Chang del 1992, durata 5 ore e 26 minuti, ma anche senza record la battaglia è stata ugualmente avvincente. Merito soprattutto di un Thiem capace di giocare per ore e ore a un ritmo altissimo, e di mettere in pratica la tattica estremamente aggressiva studiata alla vigilia, producendo 74 colpi vincenti. Si augurava che affrontare Nadal sul cemento fosse un pochino più semplice rispetto a farlo sulla terra, dove ci aveva giocato le prime dieci sfide, e così è stato, perché la sua scelta di aggredire sempre e comunque ha pagato di più di quanto avrebbe fatto sul rosso. Ma alla fine è arrivata una sconfitta ancor più dolorosa delle precedenti, anche se senza dei rimpianti concreti.
NADAL VINCE GLI ULTIMI TRE PUNTI
Questo match rimarrà per sempre nella mia mente – ha detto l’austriaco in una conferenza stampa lampo, dato l’orario –, non potrò dimenticarlo. Il tennis a volte è crudele, perché credo che questo match non meritasse uno sconfitto. Ma uno dei due doveva perdere per forza. Se togliamo il primo set, è stato apertissimo dall’inizio alla fine. Anche il tie-break finale, è stato da 50 e 50”. In effetti, anche se buona parte della differenza è eredità di un primo set non giocato dal maiorchino, Thiem ha chiuso la partita con sei punti in più, e non sbaglia quando lascia intendere che avrebbe meritato la semifinale almeno quanto il numero uno del mondo. La vera differenza l’hanno fatta due punti, gli ultimi due, dal 5-5 al tie-break del quinto, dopo che Nadal si era preso con quattro game di fila un terzo set condotto da Thiem fino al 5-3, e che l’austriaco aveva pareggiato di nuovo i conti punendo i troppi errori di “Rafa” nel tie-break del quarto. Il maiorchino non ha giocato sempre bene, incontrando varie fasi di difficoltà nel corso della partita, ma alla fine è stato semplicemente perfetto, vincendo gli ultimi tre punti. Si è guadagnato un match-point prendendo con coraggio la via della rete (l’ha fatto spesso: un punto su sei l’ha terminato al volo), e sull’ultimo punto ha fatto ciò che gli riesce meglio: obbligare gli avversari a giocare quella maledetta palla in più. Thiem ha servito una gran prima, ma lui ha risposto da lontanissimo, e sulla successiva manata di diritto dell’austriaco, che dopo 4 ore e 49 minuti sarebbe stata vincente contro chiunque, è arrivato e l’ha obbligato a giocare uno smash da lontanissimo. Già difficile di per sé, lo è diventato ancora di più con nel braccio tanta fatica e altrettanta tensione, mix che ha prodotto un brutto errore, calando il sipario sullo spettacolo.
“PER VINCERE DOVRÒ ESSERE AL 100%”
“A rete gli ho detto che mi dispiace molto per lui e che è un grande giocatore – ha detto Nadal davanti ai pochi giornalisti rimasti intorno alle 3 del mattino –, e sono dispiaciuto perché ha fatto tutto ciò che serviva per vincere questa partita. Ma l’ho fatto anche io, ho lottato fino alla fine, e negli ultimi punti è stata anche questione di fortuna. È andata meglio a me”. Da partite simili Nadal è solito uscire ancora più forte, anche se ora le energie fisiche e mentali lasciate sull’Arthur Ashe iniziano a diventare un po’ troppe. Per vincere le ultime tre partite il numero uno del mondo è stato in campo qualcosa come 12 ore e mezza, e anche se ora avrà due giorni di riposo, sembrano comunque un po’ troppe, anche per uno come lui, per pretendere di essere al top fisicamente in occasione del prossimo incontro, venerdì contro Juan Martin Del Potro. “Affrontarlo sul cemento – ha continuato Nadal – sarà una sfida ancora più impegnativa rispetto a farlo sulla terra battuta. Ci conosciamo davvero bene, lui sta giocando alla grande, e sono certo che per avere chance di successo dovrò riuscire a giocare il mio miglior tennis. Penso di averlo fatto negli ultimi tre set della partita di ogti, sono cresciuto molto, e lo ritengo un passo avanti importante nella dinamica del mio torneo. Spero di continuare così”. Riuscirà ad avere energie a sufficienza per un’altra battaglia?

US OPEN UOMINI – Quarti di finale
Rafael Nadal (ESP) d. Dominic Thiem (AUT) 0-6 6-4 7-6 6-7 7-6
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