Messe in archivio le linee guida che stabiliranno gli aspetti sportivi della nuova Coppa Davis, le federazioni aspettano di conoscere meglio i benefici economici del “sì” elargito all'assemblea di Orlando.
Tutti sanno che Kosmos, il gruppo finanziario che fa capo a Gerard Piqué e a "Mr. Rakuten" Hiroshi Mikitani, ha siglato un accordo di 3 miliardi di dollari spalmati su 25 anni. Una torta ricchissima che – nelle intenzioni – dovrebbe far felice l'ITF, le federazioni, i giocatori e contribuire allo sviluppo del gioco del tennis. Per la prima volta, il presidente ITF
Dave Haggerty ha svelato alcuni dettagli sul piano finanziario.
Parlando con BBC Sport, ha sottolineato i due aspetti che gli stanno più a cuore: il nuovo accordo garantirebbe 25 milioni di dollari extra, ogni anno, da destinare allo sviluppo globale del tennis, e sono ancora in corso trattative con l'ATP per arrivare a una sola competizione a squadre. Ma andiamo con ordine.
“Noi riteniamo che la Coppa Davis, con i suoi 118 anni di storia, abbia i requisiti giusti per essere quell'evento, e penso che sia anche possibile collaborare con l'ATP”. La Federazione Internazionale ha ceduto a Kosmos la licenza per organizzare la Davis in una sola settimana (anche se in
un'intervista con El Pais, lo stesso Piqué ha detto che sul lungo termine vorrebbero estenderla a 10-14 giorni). L'accordo parte nel 2019 e durerà 25 anni. In cambio,
Kosmos verserà sulle casse ITF 125 milioni di dollari all'anno. Di questi, 18 sono già stati versati. Il resto dei soldi previsti per il 2019 dovrebbe arrivare a gennaio. Pochi sanno come saranno suddivisi. Vediamo.
80 milioni per la Coppa Davis, a sua volta così ripartiti:
20 milioni di montepremi.
16 milioni per costi di marketing e allestimento delle strutture.
44 milioni di canone ITF, il che – secondo Haggerty – porterà a un aumento di 25 milioni della somma che la Federazione Internazionale potrà distribuire ogni anno ai paesi membri e destinare ai progetti di sviluppo.