Passata la grande paura, è già tempo di progetti, di rendering, di numeri da snocciolare. Dal 2019, il Miami Open cambia casa, spostandosi 18 miglia più a nord. Basta parlare di politica e di interessi contrastanti, che negli ultimi anni hanno portato a qualche dispettuccio tra le parti. Ok, le immagini panoramiche non mostreranno più le barche a vela, ma secondo gli organizzatori la nuova sede migliorerà il torneo sotto ogni aspetto. Nei pressi dell'Hard Rock Stadium sarà costruita una vera e propria cittadella del tennis: più campi, più parcheggi, più suite, servizi di lusso per i giocatori e, soprattutto, accesso facilitato. Key Biscayne è una sede bella e suggestiva, ma era complicata e scomoda da raggiungere. Al contrario, per arrivare nella nuova sede basterà prendere un tratto autostradale. “È stato un viaggio lungo, pieno di alti e bassi, ma non potremmo essere più entusiasti della nuova sede” ha detto Mark Shapiro, presidente di IMG (proprietaria del torneo), subito dopo l'approvazione del progetto. “Adoriamo Key Biscayne, abbiamo avuto una permanenza straordinaria nella vecchia sede. Ha ospitato uno dei maggiori eventi sportivi al mondo. Ma la verità è che era ormai superato. Eravamo disposti a spendere un sacco di soldi per migliorare il luogo con le strutture adatte a giocatori e pubblico, ma la città non era disposta a venirci incontro. Abbiamo ricevuto offerte da altre città, sia dagli Stati Uniti che dall'estero, ma amiamo Miami. È sempre stata la porta d'accesso dell'America Latina, dando al pubblico un'atmosfera diversa rispetto a qualsiasi altro torneo. Per questa ragione, restare qui era la priorità numero 1”.