MILANO - Il pubblico milanese ha sperato che il weekend dell'ASPRIA Tennis Cup – Trofeo BCS (43.000€ + H, terra battuta) regalasse una sfida a distanza tra Italia e Serbia. A rovinare tutto è arrivato il giocatore – tra quelli rimasti in gara – con il miglior passato. L'olandese Thiemo De Bakker ha spento le velleità di Andrea Arnaboldi, che puntava a raggiungere la 14esima semifinale Challenger in carriera. Pur giocando un buon match, soprattutto nel primo set, Andrea si è arreso 3-6 6-1 6-4 e c'è qualche rimpianto per l'ultimo game, in cui ha avuto qualche chance dopo che De Bakker era stato inavvicinabile per un paio di set. Sul 15-30, l'azzurro ha avuto un passante non impossibile e lo ha tirato in rete, mentre nel punto successivo era De Bakker a giocare uno splendido passante di rovescio, da molto lontano. Peccato, perché nel primo set si era vista un'ottima versione di Arnaboldi, subito avanti 3-1 grazie a un break a zero frutto di due grandi giocate e altrettanti errori dell'avversario. Resisteva fino al 6-3, ma poi le cose cambiavano. “Partita difficile, perché contro Andrea non avevo mai vinto, neanche da junior – ha detto De Bakker - a ben vedere, nel primo set i miei colpi erano OK ma ero un po' lento in uscita dalla seconda palla, e ho commesso qualche errore di troppo. Va detto che lui ha giocato un gran game in risposta, tirando quasi solo colpi vincenti. A inizio secondo sono stato un po' fortunato, lui ha commesso alcuni errori che mi hanno dato il break e da lì in poi è stato tutto più facile”. Numero 289 ATP, ma con un passato da top-50, De Bakker ammette di non essere soddisfatto della sua stagione, anche perché non ha giocato troppi tornei. “Vengo da due anni pieni di infortuni, non ho praticamente giocato. Sono contento perché finalmente il fisico mi sta lasciando in pace e spero di poter andare avanti così. Proprio per questo non ho problemi nel partecipare a un torneo Challenger: per me è sufficiente giocare perché vengo da un lungo periodo in cui non ho giocato, sono rimasto in Olanda e non ho viaggiato”. Quella a Milano è la seconda semifinale consecutiva per lui, poiché aveva ottenuto lo stesso risultato sette giorni fa a Blois. Quando gli si chiede se ha un sogno per il resto della sua carriera, non mostra incertezze. “Vorrei soltanto rimanere in forma, sano e senza infortuni”. Per raggiungere la finale, dovrà battere la testa di serie n.1 Laslo Djere. Nel primo match di giornata, il serbo aveva battuto Joao Domingues con un doppio 6-4, facendo valere la sua maggiore potenza. Rimangono comunque i rimpianti per il portoghese, incapace di concretizzare un break di vantaggio sia nel primo che nel secondo set.