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Tim, la prossima volta leggi meglio..

Che beffa per Tim Smyczek: il 30enne americano, noto per un bel gesto di fair play contro Nadal, non ha letto bene una mail del suo agente e si è dimenticato di iscriversi alle qualificazioni di Wimbledon. Le ha provate tutte per giocare ugualmente, ma è stato inutile. “È dura da digerire”. Come se non bastasse, ha perso subito anche a Winnetka. E non sarà ammesso di diritto allo Us Open.

Da parecchi anni, Tim Smyczek veleggia tra la 100esima e la 150esima posizione ATP. Per adesso, non riesce a fare il salto di qualità che gli cambierebbe la vita. Nel frattempo ha messo su famiglia e ha vissuto il suo attimo di gloria in una notte australiana di tre anni e mezzo fa. Ha tenuto in campo Rafael Nadal per oltre quattro ore, arrendendosi soltanto 7-5 al quinto. Ma conquistò la stima di tutti per un bel gesto di sportività: sotto 6-5 e 30-0 nel quinto set, ha consentito a Nadal di rigiocare la prima di servizio perché lo spagnolo era stato disturbato al momento di colpire. “Voglio congratularmi con lui, è stato un vero gentiluomo – disse Nadal in mondovisione – non credo che in molti lo avrebbero fatto, soprattutto in questa situazione di punteggio, dopo 4 ore di gioco”. Quel risultato, tuttavia, non gli ha dato lo slancio necessario. Mai oltre il numero 68 ATP, il piccolo Tim (30 anni, alto appena 175 centimetri) continua a sgomitare nei tornei minori e vive ogni settimana come quella della possibile svolta. In carriera ha giocato 13 Slam in tabellone (il miglior risultato è il terzo turno allo Us Open 2013), ma ha varcato solo una volta i cancelli di Church Road con il pass al collo. A Wimbledon, infatti, ha perso sei volte nelle qualificazioni. Ci avrebbe provato anche quest'anno, non fosse che ha dovuto rinunciare al sogno per un piccolo-grande errore. Semplicemente, si è dimenticato di iscriversi alle qualificazioni. E pensare che il suo manager gli aveva inviato la consueta mail promemoria. Non l'ha letta a dovere e, dunque, non c'è stato verso di andare a Londra. Ha scoperto il pasticcio mentre si trovava in aeroporto, in direzione 's-Hertogenbosch, per giocare il primo dei due tornei di preparazione. Voleva fare le cose per bene.

Australian Open 2015: la sportività di Tim Smyczek.

QUEEN'S Sì, WIMBLEDON NO
Il suo coach, Dustin Taylor, aveva ricevuto sul telefonino la comunicazione con l'entry list delle qualificazioni di Wimbledon. Solitamente non le guarda, ma visto che aveva tre giocatori in gara, ha deciso di aprirla. Regolarmente trovati Mitchell Kruger e Denis Kudla, si è reso conto che di Smyczek non c'era traccia. “Avrò guardato la lista una decina di volte – ha detto Taylor – da coach, è qualcosa che non vorresti mai dover dire a un tuo giocatore". Quando ha trovato la forza di dirlo a Smyczek, si è sentito dire: “Per favore, dimmi che non è vero”. Purtroppo per lui, l'incubo era ad occhi aperti. Ci ha provato: ha chiesto una wild card sia per il torneo di Eastbourne che per Wimbledon, ma ovviamente non c'è stato verso. Con tutto il rispetto, Tim Smyczek non muove uno straccio di interesse in Gran Bretagna. E allora, in preda allo scoramento, ha pensato di annullare l'intera trasferta europea. Ha trovato la forza di giocare ugualmente e lo ha fatto benino, superando le qualificazioni sia a 's-Hertogenbosch che al Queen's, nella Londra “sbagliata”. Dopo la sconfitta contro Jeremy Chardy, ha preso il primo aereo per gli Stati Uniti e ha vissuto un'inattesa settimana di pausa per preparare la stagione sul cemento americano, iniziata in questi giorni con i Challenger di Winnetka e Winnipeg. “È la prima volta che mi succede qualcosa del genere, ed è davvero dura da digerire – ha detto Smyczek al NY Times – di solito non seguo molto il tennis in TV, ma quest'anno ho cercato di non guardare neanche un punto di Wimbledon”.

NIENTE ACCESSO ALLO US OPEN
Il suo obiettivo immediato era l'ingresso tra i top-100 ATP, in modo da acciuffare l'ammissione diretta allo Us Open. Al 99% non ce la farà, perché all'A.C. Nielsen Tennis Center di Winnetka, nell'Illinois, ha perso al primo turno contro il connazionale Tommy Paul. Una partita strana, in cui ha avuto diversi matchpoint nel secondo set, salvo poi perdere 1-6 7-6 6-4. Nel terzo set si era trovato in svantaggio 5-1, poi i crampi dell'avversario gli hanno permesso di tornare in partita, ma era troppo tardi. L'entry list dello Us Open uscirà la prossima settimana, e il suo attuale ranking (n.113) gli impedirà di entrare in tabellone, salvo un buon numero di forfait. Tra qualche settimana dovrà essere attento a iscriversi regolarmente alle qualificazioni, peraltro saltate l'anno scorso perché sua moglie era incinta. Perso al primo turno, ha preso la macchina e ha fatto un salto nella natia Milwaukee per salutare i suoi genitori. Ha già ripreso ad allenarsi in vista del prossimo impegno, il torneo ATP di Newport, ultimo evento stagionale sull'erba. Per l'ennesima volta, spera che sia la settimana buona per cambiare vita. Intanto, Winnetka gli ha lasciato in dote un assegno di 780 dollari lordi, mentre soltanto giocare le qualificazioni a Wimbledon gli avrebbe fruttato 4.875 sterline (l'equivalente di 6.400 dollari), mentre l'accesso al main draw gli avrebbe messo a posto il resto della stagione, con un maxi bonifico di 39.000 pounds (oltre 51.000 dollari). A parte il noto episodio con Nadal, Smyczek è un ragazzo onesto, tranquillo. Meriterebbe la settimana svolta-carriera, invece spesso viene insultato sui social network dagli scommettitori delusi. Su questo riesce a riderci su, ma la mancata partecipazione a Wimbledon non l'ha ancora digerita.

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