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TennisBest Podcast - 24 marzo 2016

E' stato Vanni Gibertini a porre a Raymond Moore la domanda fatale, da cui sono scaturite le frasi che hanno portato alle dimissioni l'ex direttore di Indian Wells. Al di là delle conseguenze, aveva ragione? Quale futuro avrà il tennis tra uomini, donne e calendari?
Raymond Moore riapre la battaglia dei sessi

Qualche problema con la connessione internet ha impedito a Jacopo Lo Monaco di essere con noi. D'accordo con il nostro super-esperto abbiamo ugualmente registrato il podcast con Vanni Gibertini, reduce dal torneo di Indian Wells, dove è stato l'autore della domanda che ha portato alle frasi incriminate di Raymond Moore.

THE PODCAST - E' stato Vanni Gibertini, con una domanda "innocente", a scatenare il polverone che ha portato alle dimissioni di Raymond Moore da direttore del torneo di Indian Wells. "C'era un clima molto rilassato e lui si è fatto prendere dal momento, dicendo cose tutto sommato condivisibili ma con un linguaggio errato. Inoltre ha violato il politically correct che vige nei paesi anglosassoni". Le frasi di Moore, al di là del modo in cui le ha espresse, vanno tenute in considerazione perché arrivano da un (ex) direttore di torneo combined, che conosce molto bene determinate realtà e problematiche. "Sostenere che la WTA non abbia tratto giovamento dell'appeal generato dall'ATP vuol dire negare l'evidenza". Sul piano strettamente commerciale, il tennis femminile sfrutta due grandi personaggi come Serena Williams e Maria Sharapova: ma chi ne raccoglierà l'eredità, chi avrà la personalità per essere invitata alla serata degli Oscar? "L'unica con un certo potenziale mi sembra Eugenie Bouchard, ma deve vincere più partite". L'ATP ha un atteggiamento un po' snob: può permetterselo in virtù dei grandi personaggi che affollano il circuito maschile, ma in futuro le cose potrebbero cambiare. Ad esempio, la campagna "Next Generation" non sembra sugli stessi livelli di "New Balls, Please" di 15 anni fa. "Vero, anche se i giocatori di oggi sono appena più giovani, quindi forse hanno qualche margine di miglioramento in più. E non escluderei che siano stati scelti per i mercati che rappresentano". Non ci sono dubbi che Indian Wells sia il quinto torneo più importante, il primo dopo gli Slam. Anche per questo, è condivisibile l'idea di dare ancora maggiore rilevanza ai tornei Masters 1000 più ricchi ed efficienti. "Però bisognerebbe mettere mano a un calendario che in oltre 25 anni di ATP non ha mai accettato rivoluzioni, anche perché il declassamento di Amburgo rischiò di mettere in difficoltà la stabilità economica dell'ATP".
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