La seconda giovinezza di Tommy Haas trova conferma a Berlino. Il tedesco, nato ad Amburgo, ritorna in campo e stupisce tutti. Forse anche sé stesso. Che l'ex numero due al mondo fosse rimasto in forma non c'erano dubbi alla vigilia, ma che potesse mettere in difficoltà gente del calibro di Dominic Thiem e Jannik Sinner in pochi lo avrebbero immaginato. Le superfici rapide ovviamente agevolano i classici giocatori 'old style' come Haas, riducendo gli scambi e il gap rispetto alla terra. Tommy nasconde i piccoli e inevitabili limiti fisici a suon di discese a rete e cambi di ritmo: a 42 anni batte il numero 34 delle classifiche mondiali Jan-Lennard Struff mostrando quell'agonismo che lo ha sempre contraddistinto nel corso della sua lunga carriera.
Ad un passo dal trono del ranking e mai andato oltre una semifinale Slam, Haas ha dato priorità alla famiglia dopo l'addio ufficiale al tennis professionistico (datato 2018) rimanendo negli Stati Uniti - sua patria adottiva - dove è anche direttore del torneo di Indian Wells. Con la moglie Sara Foster e la figlia Valentina risiede a Bradenton.
Chissà che il 'bett1 Aces', l'esibizione in corso di svolgimento in Germania, non lo abbia fatto ripensare ad un clamoroso ritorno. A quota 42 primavere sembra utopico, soprattutto per il ruolo di rilievo che si è costruito in questi anni. Il tocco non è andato perso, in queste condizioni e in partite secche il tedesco è capace di creare grattacapi a chiunque. Certo, competere per 11 mesi di fila sarebbe tutto un altro discorso.