Un progetto a lungo termine, allenamenti con i grandi campioni e tanta fame da saziare sul campo. Gli ingredienti li mette Riccardo Piatti in un racconto esaustivo su Jannik Sinner, il cui stop dal tennis non ne ha di certo limitato l'agonismo. Lo conferma il noto coach di Como con un'esperienza infinita alle spalle e un'accademia (a Bordighera) da portare avanti. Nonostante il periodo di lockdown, il classe 2001 ha potuto - appena possibile - tornare a colpire la pallina più forte di prima: "Sinner, in questo periodo è andato abbastanza bene, sta continuando a lavorare duro sia fisicamente che tecnicamente - ha ammesso Piatti in un'intervista esclusiva rilasciata alla trasmissione 'Spazio Tennis' su Sportface.it -. Ha lavorato molto sul back di rovescio, soprattutto sulle variazioni che sono importanti. Ho già parlato con Carlos Moya e voglio farlo allenare con Nadal. Poi aspettiamo Djokovic a Montecarlo e arriverà anche Zverev, intanto si è gia' allenato con Tsitsipas".
"Questo progetto dura tre anni, lui ha tanto da lavorare - dice l'ex coach, tra gli altri, di Djokovic e Gasquet -. E' un ragazzo che sino a 13-14 anni giocava tre volte a settimana, gli manca tanto tennis. E' molto affamato e questa è una forza importante che ha dentro". La pausa agevolerà Sinner? Gli allenamenti sembrano averlo forgiato sotto vari aspetti: "Lui ha capito che doveva usare questo periodo come fonte di miglioramento - prosegue Piatti -. Deve superare le difficoltà, è un ragazzo attento e sa quello che vuole. Tutti i giocatori che ho li spingo al miglioramento, oltre al discorso tecnico è importante conoscere l'agonismo. In questo periodo Jannik avrebbe potuto fare 10-15 match importanti, alcune volte sono contento anche se perde: per esempio la partita con Carreno Busta (persa al tie-break decisivo a Rotterdam, ndr) gli servirà in futuro. Se batte Goffin sono contento, ma contro lo spagnolo ha potuto capire determinate cose".
Prima della pandemia, Riccardo aveva bene in mente come programmare i primi mesi della stagione: "L'obiettivo che avevo quest'anno è che lui giocasse tante partite - spiega, confermando un team solido e competitivo a seguire Sinner -. Se io non ci sono io sul posto, parlo con Andrea Volpini (allenatore che lo ha seguito in viaggio per tutto il 2019, ndr) così da avere un metro di discussione. Alcune settimane andava in giro con Dalibor Sirola, o anche con Claudio Zimaglia per continuare il lavoro fisico. Quando Jannik gioca un torneo importante dovrei esserci io, in appuntamenti minori ci saranno preparatori fisici e fisioterapisti".