Flavio Cipolla, un giocatore non tanto ricordato per i risultati (70 il suo best ranking) quanto per la bellezza delle giocate, per le soluzioni mai banali e per un gioco che non poteva non entusiasmare: chop stretti, continue variazioni col rovescio e un tennis fortemente anacronistico facevano del tennista classe ‘83 un “unicum” dell’intero panorama nazionale ed internazionale.
Dotato di baricentro basso e di un grande talento, il tennista romano ha spesso risentito della pesantezza di palla avversaria e di un servizio troppo debole per un tennis che in quegli anni stava andando verso modelli che facevano della potenza la propria prerogativa principale.
Arrivato in Australia da 138 del mondo, dopo aver superato brillantemente le qualificazioni senza perdere un set, “Cipo” venne sorteggiato nel primo turno contro Dmitry Tursunov, bombardiere russo top 30 e testa di serie. “Dalla mia avevo il vantaggio di sentirmi in palla, sentivo di avere le mie chance – ha dichiarato Flavio - ricordo che nei primi momenti della partita, a causa del calore più intenso rispetto ai giorni precedenti, non riuscivo a controllare bene la palla”. Ed infatti il primo parziale fu di matrice russa, con il moscovita che riuscì a scardinare le certezze dell’azzurro portando a casa con il punteggio di 6-4 il primo set.
Calato il sole e aumentata la pressione di Cipolla, Tursunov cominciò a vacillare non riuscendo più ad imprimere la giusta incisività ai suoi colpi. Merito delle variazioni e dell’agonismo dell’italiano, che prima conquista un agile secondo set con lo score di 6-2, per poi uscire vincitore da una battaglia incredibile nel terzo, annullando due set point e chiudendo 9-7 in un tie-break per cuori forti. “Nel quarto la situazione iniziava a farsi complicata perché ero sotto di un break e avevo un inizio di crampi: ho chiamato una o due volte il fisioterapista in campo, ma stavo giocando bene ed ero entrato in una sorta di trance agonistica”. Una trance agonistica che lo porterà a chiudere il quarto e ultimo set con il punteggio di 7-5 “ma non ricordo né il match point né cosa ho pensato”, andando ad ottenere una vittoria memorabile seconda solo a quella ottenuta contro Roddick a Madrid.