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Un globetrotter più forte dei crampi

Finale-thriller al torneo ATP di Houston: sul 5-5 al terzo, Steve Johnson viene travolto da un doloroso crampo alla gamba sinistra. Ma il suo avversario, Thomaz Bellucci, non ne approfitta e l'americano si aggiudica un tie-break giocato da menomato. “E' il testamento alla mia voglia di vincere”. Un match che finirà nei manuali di psicologia dello sport.

A un certo punto, la gamba sinistra di Steve Johnson si è bloccata.
Completamente.
La finale del torneo ATP di Houston, unico evento nordamericano su terra battuta, era ormai alle battute finali. 5-5 al terzo, americano al servizio, 40-30. Pur sbagliando clamorosamente una risposta che sarebbe bastato tenere in campo, Thomaz Bellucci aveva ancora lo spazio per gestire le fasi finali. Invece ha compiuto un mezzo suicidio agonistico che ha permesso all'americano di vincere con il punteggio di 6-4 4-6 7-6. Diciamo “mezzo” perché il massaggio d'urgenza, cui Johnson si è sottoposto all'ultimo cambio di campo, gli ha restituito una condizione appena decente per il tie-break. Ma il brasiliano non avrebbe mai dovuto perderlo. Sarebbe bastato giocare con intelligenza, capire che Johnson era nullo negli scatti verso sinistra. Invece un paio di colpi a occhi chiusi e (fatto gravissimo) alcuni errori di Bellucci hanno regalato il titolo a Johnson. Dopo aver chiuso con un terrificante dritto lungolinea, lo yankee si è fatto il segno della croce, simbolico ringraziamento a chi gli ha permesso di restare a galla nel giorno di Pasqua. “Vincere in America, senza stare bene, è un testamento alla mia forza di volontà e voglia di vincere – ha detto Johnson, reduce dalla Davis a Brisbane – dopo una settimana del genere, il mio corpo è rimasto a corto di gas. Sono tornato dall'Australia e dunque ero affaticato, poi c'erano i nervi di dover chiudere la finale...molti fattori hanno generato i crampi. Sono stato fortunato a venirne fuori”. Per Steve è il secondo titolo in carriera dopo quello ottenuto dieci mesi fa a Nottingham. Bellucci dovrà riflettere e capire come abbia potuto buttare via un'occasione del genere. Per l'amor di Dio, ogni psicologo dello sport sa quanto sia difficile giocare contro un avversario menomato, ma – per rendere l'idea – in avvio di tie-break, i bookmakers davano a 5 il successo di Johnson.

I RESPIRI PROFONDI DI STEVE
​Bellucci era giunto in finale vincendo tutti i match in tre set. Avesse superato anche Johnson, sarebbe diventato il primo ad aggiudicarsi un titolo ATP giocando quindici set dal 2004 (quando ci riuscì Martin Verkerk ad Amersfoort). “Non avevo i crampi, ma ero così stanco che non pensavo di poter vincere – ha esalato il brasiliano – lui stava un po' peggio di me sul piano fisico, ma ha giocato in modo incredibile. Sono un po' triste perché a un certo punto ho pensato di farcela, ma sono comunque felice di aver centrato un'altra finale”. Subito avanti di un break, Bellucci si faceva riprendere e poi commetteva un disastro sul 4-5 del primo set, commettendo due doppi falli consecutivi e sparando un dritto lungo che spingeva avanti Johnson. Nel secondo, tuttavia, migliorava il rendimento al servizio e non rischiava nulla. Il break decisivo arrivava sul 4-4 (stavolta il dritto lungo era di Johnson), poi nel terzo saliva 2-0. Sul 4-2, tra l'altro, Johnson ha iniziato ad avvertire un principio di crampi. A quel punto, ha accorciato gli scambi picchiando a tutta forza con il dritto. Il piano ha funzionato, permettendogli di trovare il break del 4-4. Gli ultimi game erano un corrida tennistica. “Quando vivo un momento difficile, so cosa devo fare – ha detto Johnson alludendo ai crampi – sapevo di dover fare alcuni respiri profondi e dare al mio corpo la possibilità di restare in campo altri 5-10 minuti”. Tanto è bastato per vincere il tie-break, suggellato da alcuni colpi vincenti, i gentili omaggi di Bellucci e l'incredibile dritto sul matchpoint. Gli ultimi game di questa finale entreranno di diritto nel repertorio degli psicologi sportivi. Quando dovranno spiegare ai pazienti cosa NON fare quando l'avversario è menomato, mostreranno l'atteggiamento di Thomaz Bellucci nella finale del torneo ATP di Houston. Tanto umano quanto incomprensibile.

ATP 250 HOUSTON – Finale
Steve Johnson (USA) b. Thomaz Bellucci (BRA) 6-4 4-6 7-6

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