Il tempo può ricucire gli strappi, ma non eliminarli del tutto. La recente Laver Cup ha segnato il momento di maggiore vicinanza tra Roger Federer e Novak Djokovic, grandi rivali sia dentro che fuori dal campo. Pur essendo persone educate e intelligenti, è chiaro che non si siano mai troppo amati. La tensione a inizio weekend era evidente, salvo poi sciogliersi giorno dopo giorno. Tuttavia, quello tra lo svizzero e il serbo non sarà mai un rapporto – quasi amichevole – come quello tra Federer e Nadal. Se Chicago aveva smorzato le tensioni, ci ha pensato Srdjan Djokovic a gettare benzina sul fuoco. Intervistato dal magazine serbo “Mondo”, il padre di Novak ha confermato di non aver peli sulla lingua. Ogni volta che Djokovic senior apre bocca, fornisce lo spunto per un titolo di giornale. Già lo scorso febbraio, quando c'erano tante nubi sul futuro del figlio, aveva rilasciato un'intervista in cui raccontava una serie di aneddoti, mentre stavolta se l'è presa con Federer. La tensione tra lo svizzero e i Djokovic risale a un vecchio match di Coppa Davis, in cui Federer manifestò forti perplessità sulla natura degli infortuni di Djokovic. Disse chiaramente di non crederci. Qualche tempo dopo, a Monte Carlo, infastidito dagli incitamenti del clan Djokovic durante una partita, esclamò un seccato “shut up!” all'indirizzo del box serbo. “Durante la partita a Ginevra, nel 2006, Novak ha avuto un problema con la respirazione, era anche allergico al glutine. Non riusciva a sostenere gli scambi troppo lunghi, dunque chiese un medical time out. Federer si arrabbiò molto, dicendo che non aveva bisogno di aiuto. All'epoca dissi che Federer è un grande campione, probabilmente il più grande della storia, ma un ometto. La penso ancora così”. Srdjan, insomma, non si è fatto condizionare dalle immagini provenienti da Chicago. “Federer gli ha fatto da allenatore alla Laver Cup, gli ha detto come colpire dritto e rovescio – ha detto con un sorriso – ma è bello quando si riconosce un errore, nessuno è senza peccato”.