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Riccardo Bisti
11 September 2018

Speranza Musetti, ma la storia mette in guardia

Ha destato curiosità e interesse il bel percorso di Lorenzo Musetti allo Us Open junior. Primo finalista italiano dopo 25 anni (l'ultima era stata Francesca Bentivoglio), ha conquistato tutti grazie a un notevole talento e un atteggiamento già maturo. La storia degli Slam junior, tuttavia, invita alla prudenza. Chi lo gestisce, dovrà farlo con grande attenzione.

Fino a due settimane fa non lo conosceva quasi nessuno. I nerd tennistici, tuttavia, gli avevano già messo gli occhi addosso perché i risultati nel circuito ITF junior erano notevoli, soprattutto in relazione alla sua età. Già, perché Lorenzo Musetti è nato a Carrara il 3 marzo 2002, dunque – in teoria – potrà giocare i tornei giovanili fino a tutto il 2020. Se va avanti così, tuttavia, la delicata transizione verso il professionismo potrebbe partire anche prima. A sorpresa, il carrarino è giunto in finale allo Us Open junior: non è clamoroso, giacché a Wimbledon aveva artigliato i quarti. Ma un conto è sperare, un altro è riuscire. Parliamoci chiaro: togliersi lo sfizio di giocare sul Louis Armstrong, beh, non era in programma. Invece Lorenzo ha incantato con un tennis facile, bello da vedere e già efficace. E la finale, tutto sommato, poteva anche andare diversamente. Thiago Seyboth Wild, brasiliano cresciuto nel mito di Guga Kuerten, è più potente di lui e – soprattutto – ha due anni in più. A quell'età pesano, sia in termini di esperienza che di potenza. Un paio di punti sono girati male in avvio di terzo set e niente titolo, niente titoloni sui giornali. Forse è meglio così, poiché ci siamo già passati e abbiamo preso scottature niente male. L'ultimo caso, ancora fresco, riguarda Gianluigi Quinzi. Il suo trionfo a Wimbledon 2013 fu accolto quasi come se avesse vinto il torneo “vero”. La sua incapacità di perdere, da adolescente, aveva scatenato entusiasmi incontenibili. Lo stesso Musetti, allora 11enne, ricorda che in quei giorni il nome di Quinzi era sulla bocca di tutti. Pochi avevano il coraggio di mostrare perplessità su una tecnica non perfetta, ma la storia ha raccontato che oggi GQ è un buon giocatore da Challenger, con una sola partita vinta nel circuito ATP. Ha ancora tempo per costruirsi una bella carriera, ma è ormai chiaro che non si tratta del messia previsto da molti.

PRECEDENTI CHE FANNO RIFLETTERE
L'Italia ha vinto 10 titoli junior nei tornei del Grande Slam, equamente suddivisi tra uomini e donne, su un totale di quindici finali. Se analizziamo cosa è successo dopo, i precedenti non sono troppo incoraggianti: a parte Corrado Barazzutti, vincitore al Roland Garros junior in un'epoca lontanissima dalla nostra (1971), nessuno degli altri vincitori e/o finalisti ha giocato un solo quarto di finale negli Slam “veri”. I migliori piazzamenti sono arrivati da Laura Garrone e Andrea Gaudenzi, gli unici a vincere due Slam junior. Laura vinse a Parigi e New York nel 1985, Andrea la imitò nel 1990. Anche Rita Grande ha fatto buone cose, salendo al numero 24 WTA. Tutti gli altri hanno avuto carriere oneste, in certi casi addirittura deludenti, almeno rispetto alle aspettative (è il caso di Mosè Navarra e Giorgio Galimberti, mai entrati tra i top-100) o abortite sul nascere, come accaduto a Francesca Bentivoglio, che - di fatto - ha smesso di giocare a 17 anni. Precedenti che Musetti (o meglio, gli lo segue e lo consiglia) dovrà tenere in considerazione. L'Italia brama un campione uomo ed è normale, ovvio, che una giovane promessa venga travolta dalle aspettative. Fino a oggi, Musetti ha avuto la fortuna di stare lontano dai riflettori. Ma adesso, inevitabilmente, arriveranno. E dovrà gestirli nel migliore dei modi. Per adesso fila tutto liscio perché la famiglia è a posto (il padre è un buon giocatore di club) e il coach lo conosce sin da bambino, dunque il lato affettivo domina rispetto al mero interesse.

UN PO' DI QUA, UN PO' DI LÀ
Sin da bambino, Lorenzo si allena con Simone Tartarini. Prima al Circolo Tennis Spezia, poi dal 2015 presso il Junior Tennis San Benedetto, tre campi immersi nella Val di Vara, coccolati da un ambiente familiare che fa star bene non appena ci si mette piede. C'è un simpatico cartello, all'ingresso dello Junior Tennis: le frecce che indicano la distanza chilometrica con i tornei del Grande Slam, dai 965 con Parigi agli oltre 16.000 con Melbourne. Quando l'hanno messo, una trentina d'anni fa, forse nemmeno speravano che un loro giovane atleta sarebbe arrivato a giocarli. Oggi Musetti si divide tra lo Junior Tennis e il Centro FIT di Tirrenia, in cui è stato coinvolto grazie all'interessamento di Filippo Volandri: tre giorni di qua, tre giorni di là. In mezzo, il liceo linguistico in cui studia da privatista dopo che nel primo anno aveva frequentato una scuola pubblica, rendendosi conto che era davvero dura combinare le due cose. Senza dimenticare una fruttuosa collaborazione con l'Accademia di Patrick Mouratoglou, laddove si fanno le cose per bene. E sul serio. Lorenzo è un ragazzo tranquillo, ha vissuto l'avventura a NewYork con la giusta sobrietà e ha tenuto per sé la gioia, o forse l'ha condivisa lontano da occhi indiscreti, solo con chi gli vuole bene. Le premesse per una bella avventura ci sono tutte, ma qui sotto c'è una lista di nomi e risultati che non possono essere ignorati. Insieme al poster di Roger Federer, suo idolo da sempre, Musetti dovrà tenere bene a mente questi nomi e ricordarsi che i successi di questi giorni (ha vinto il bel torneo di Salsomaggiore, adesso avrà un programma junior molto ambizioso: Davis Cup Junior a Budapest, Olimpiadi Giovanili e Buenos Aires e ITF Finals a Chengdu) sono belli ma non hanno nessun valore per quella che, poi, dovrà essere la sua carriera. L'esempio di Lorenzo Sonego, appena entrato tra i top-100 ATP, è perfetto. A livello junior, ha giocato una sola partita e l'ha persa. Zero punti, zero vittorie, zero righe sui giornali. Ma lui, nel tennis che conta, c'è entrato. Altri no, o non ancora.

SLAM JUNIOR – LE FINALI GIOCATE DAGLI ITALIANI

UOMINI
Roland Garros 1971: Corrado Barazzutti b. Stephen Warboys (GBR) 2-6 6-3 6-1
Wimbledon 1987: Diego Nargiso b. Jason Stoltenberg (AUS) 7-6 6-4
Roland Garros 1990: Andrea Gaudenzi b. Thomas Enqvist (SWE) 2-6 7-6 6-4
Us Open 1990: Andrea Gaudenzi b. Mikael Tillstrom (SWE) 6-2 4-6 7-6
Roland Garros 1992: Andrei Pavel (ROM) b. Mosé Navarra 6-1 3-6 6-3
Roland Garros 1994: Alberto Martin (SPA) b. Giorgio Galimberti 6-3 7-6
Wimbledon 2013: Gianluigi Quinzi b. Hyeon Chung (COR) 7-5 7-6
Us Open 2018: Thiago Seyboth Wild (BRA) b. Lorenzo Musetti 6-1 2-6 6-2

DONNE
Wimbledon 1951: Lorna Cornell (GBR) b. Silvana Lazzarino 6-3 6-4
Roland Garros 1955: Marie Teresa Riedl b. C. Baumgarten (FRA) 6-4 6-0
Roland Garros 1958: Francesca Gordigiani b. S. Galtier (FRA) 6-3 2-6 6-2
Roland Garros 1976: Michele Tyler (GBR) b. Manuela Zoni 6-1 6-3
Roland Garros 1985: Laura Garrone b. Dianne Van Rensburg (SAF) 6-1 6-3
Us Open 1985: Laura Garrone b. Andrea Holicova (CEC) 6-3 7-6
Us Open 1993: Francesca Bentivoglio b. Yuka Yoshida (GIA) 7-6 6-4
Wimbledon 1993: Nancy Feber (BEL) b. Rita Grande 7-6 1-6 6-2
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