“Sotto di un break nel quinto, mi sono detto di giocare libero. Ne avevo discusso con Ljubicic e Luthi prima delle partite. Devo giocare la palla, non gli avversari. Devo essere libero di testa, libero nei colpi. Il coraggio sarebbe stato premiato. Ho avuto delle chance in avvio di quinto: avrei potuto demoralizzarmi e accettare la sconfitta. Ma ho continuato a lottare e a crederci. Ho sempre pensato che ci fosse la possibilità di vincere. Credo sia la ragione che mi ha fatto giocare così bene nelle fasi finali”.
“Rafa il mio più grande rivale? Lo è anche Djokovic, lo sono stati anche Hewitt e Roddick. E di sicuro avrò dimenticato qualcuno. Però Rafa è stato speciale nella mia carriera. Ha contribuito a farmi diventare un giocatore migliore. Lui e un altro paio di tennisti mi hanno permesso di crescere perché il loro gioco è complicato per me. L'ho detto prima della finale: 'se dovessi vincere contro Rafa, sarebbe dolce e speciale perché non lo batto in una finale Slam da molto tempo'. L'ultima volta era stato a Wimbledon 2007. Adesso ce l'ho fatta. Siamo entrambi tornati dopo un periodo difficile. Come ho detto in campo, sarebbe stato bello vincere per entrambi, ma nel tennis non esiste il pareggio. A volte è brutale”
“Posso paragonare questo successo soltanto al Roland Garros 2009. Volevo vincere a Parigi: ci ho provato, ho combattuto. Ci ho provato di nuovo e non ce l'ho fatta. Finalmente ce l'ho fatta. Questo successo è simile, sì”.
“Non so se le vittorie di giocatori non più giovani come me, Rafa, Serena e Venus aiuterà lo spirito delle persone. Si tratta pur sempre di sport, anche se lo sport è uno strumento potente. Rende felice tante persone. A volte dimenticano i loro dispiaceri. Sento che finali come questa siano una festa per il tennis. Per questo è stato bello avere Rod Laver durante la premiazione. Io mi aspettavo Ashley Cooper, ma Rocket va benissimo. Al di là del risultato, è stato un po' come il Super Bowl: il grande protagonista è il tennis. Sono felice che fossimo rappresentati da Rafa. E' sempre grande. Spero che resti nel tour ancora a lungo e continui a rappresentare il tennis come sta facendo”.
“Per Ivan Ljubicic era la prima finale Slam, sia da giocatore che da coach. E' stato nervoso per tutto il giorno. Ho provato a calmarlo! (ride, ndr). Stessa cosa con il fisioterapista. Penso fosse dovuto al fatto che non ha vissuto così spesso una situazione del genere. Per esempio, Severin era molto rilassato. E' stato bello per tutti: so quanto siano felici perché rappresentano di più di un coach, fisioterapista o qualsiasi altra cosa. Sono tutti amici e abbiamo trascorso molto tempo a discutere su come farmi tornare al 100% e, se l'avessi fatto, come tornare a vincere uno Slam. Ora ce l'abbiamo fatta: stanotte festeggeremo come rockstar”.