20 April 2016

Simona Halep: “Sarebbe bellissimo se fossi la portabandiera”

Al Wta di Stoccarda, Simona Halep parla dell'amore per la terra rossa, il desiderio di far bene alle Olimpiadi e l'orologio che le dà vedere tanto affetto in patria ... da Stoccarda, GIULIO GASPARIN

Simona halep: “sarebbe bellissimo se fossi la portabandiera”

da Stoccarda, Giulio Gasparin - foto Getty Images

 

Dinnanzi al debutto nel torneo Wta Premier di Stoccarda, Simona Halep, numero 6 del mondo, si è concessa ai microfoni della stampa parlando della grande voglia di tornare a vincere, il grande lavoro che sta facendo per ritrovare il proprio gioco e l'esperienza in Fed Cup in casa davanti ad 8000 persone. Nonostante un piccolo infortunio occorso proprio durante le partite di Cluj-Napoca, la Halep ha detto di sentirsi bene e pronta alla stagione sul rosso.

 

 

Come ti senti? Sappiamo che in Fed Cup ti sei infortunata alla caviglia...

Diciamo abbastanza bene, durante la Fed Cup mi sono fatta un po' male durante il primo match, ma ora mi sento molto meglio. Vedremo domani come va durante la partita. Ma ad ora non sembra darmi problemi, un po' di dolore ma niente di serio direi.

 

Siccome il tuo gioco si basa molto sulla capacità di muoverti bene in campo, quanto ti può condizionare questo problema in termini di sicurezza nei tuoi mezzi, specialmente sulla terra un po' scivolosa di Stoccarda?

Mi sento bene, a dire il vero. Mi sentivo sicura di me a Cluj in Fed Cup e ho giocato bene, anche se il secondo match è stato breve perché mi sono un po' spaventata per la mia caviglia e non riuscivo a muovermi bene. Il primo match è stato ottimo e Petkovic ha giocato bene, per cui è stato un bel match da portare a casa. Ho combattuto per ogni punto e ogni palla e questo è importante: sto tornando, mi sento forte, sia mentalmente che fisicamente. Mi sento pronta a giocare tornei e vincere partite.

 

Giocare in Fed Cup, in Romania, dove tutti ti vogliono e si aspettano molto da te deve essere molto stancante, sia fisicamente che mentalmente. Poi sei venuta subito qui a Stoccarda...

A dire il vero penso sia stata una bella settimana in Romania, anche se ovviamente sentivo la pressione di dover vincere due match, me l'hanno detto in tanti. Ma ho affrontato due ottime giocatrici e sono stati due match duri, una di loro ha vinto uno slam quest'anno per cui non poteva essere facile. Sono comunque contenta perché è stata una buona settimana e penso di poterla prender in modo positivo: ho lavorato duramente, mi sono allenata molto e mi sento bene. Ora penso di dover scendere in campo e trasportare questa sicurezza che mi sento dentro anche per vincere i miei match.

 

Come ti senti a casa? Specialmente durante la Fed Cup quando c'è tanta attenzione su di te. Dicevi che ora non riesci a camminare per strada senza che qualcuno di riconosca.

Sì, è vero. Non posso nemmeno fare due passi in libertà e questo sicuramente è stancante, però quando i ragazzini ti fermano per una foto è sempre bello, soprattutto i più piccoli quando li vedi felicissimi di incontrarmi. È bello vedere tanta gente che ti fa il tifo e anche a Cluj c'erano 8000 persone, lo stadio era pieno... stupendo. Per cui sì, giocare a casa è veramente bello, stancante, ma bello!

 

A proposito di bambini, pensi che la tua fama, ma anche la tua disponibilità verso i più piccoli, stia facendo crescere il tennis in Romania?

Sì, mi fa molto piacere sapere che sempre più bambini vogliano giocare a tennis, ma spero che non sia solo per me, ma per tutte le tante ragazze che abbiamo tra le prime 100 e 200 del mondo. Ad ogni modo, devono seguire i loro sogni, crederci e lavorare duramente per poter diventare dei campioni.

 

Hai detto tante volte di sentirti più a tuo agio sul cemento che sulla terra, pur essendo cresciuta sul rosso...

A dire il vero a Costanza ho imparato a giocare sul duro e per questo è la mia superficie preferita, però anche la terra mi piace. Non a caso sul rosso ho ottenuto il mio miglior risultato a livello slam.

 

Quindi come ti senti con la stagione sulla terra alle porte?

Sono eccitata, come sempre non vedo l'ora che inizi la stagione sulla terra, anche se è più difficile giocarci: devi correre molto, faticare per ogni punto... ma mi piace, tanto. C'è sempre qualcosa di magico nel calpestare la terra rossa, quindi sì, direi che mi piace molto e non vedo l'ora che arrivi questa parte dell'anno ogni volta.

 

Dunque, cosa ti aspetti da questa stagione sul rosso?

Nulla! L'anno scorso è stato difficile e quindi quest'anno ho imparato a non aspettarmi nulla. Sto lavorando duramente per poter ottenere risultati importanti, ma comunque non voglio avere aspettative, anche se so che posso fare bene.

 

Dopo Miami sei tornata direttamente in Europa o sei rimasta qualche giorno in America?

No, no, sono andata direttamente a casa, un giorno di riposo e poi ho ripreso ad allenarmi.

 

Solo un giorno?

(Ride) Sì, fuoco e fiamme! Ora vedremo se sarà una scelta che paga nel prossimo futuro. Io sto lavorando ogni giorno per diventare più e più forte.

 

Cosa pensi del futuro del tennis in Romania? Ci sono molti junior che stanno seguendo le vostre orme?

A dire il vero non ho molto tempo per guardare queste cose, già così i nostri programmi sono molti compatti... e poi non ho proprio occhio per queste cose. Non so proprio vedere se un ragazzino è talentuoso o bravo. Quindi non saprei dirti se c'è qualcuno che sta per arrivare in alto, ma penso che per loro sarà più facile, perché hanno degli esempi davanti che gli hanno fatto vedere come si fa.

 

Manca ancora un po' di tempo e ci sono tanti impegni nel mentre, ma quest'estate ci sono le Olimpiadi... E' qualcosa che è nella tua mente?

Assolutamente sì. Voglio giocarci assolutamente. Spero di essere in salute quando arriverà il momento di giocare le Olimpiadi. Ma so che ci voglio andare e sono certa sarò una bellissima esperienza. Non so se sarò portabandiera, ma mi piacerebbe tantissimo.

 

Con le Olimpiadi nel mezzo dell'estate, come aggiusterai la tua partecipazione ai tornei?

È in un momento strano, perché abbiamo Montreal, Rio e Cincinnati. Per cui sarà dura, ma è una volta ogni quattro anni ed è importante per tutta la nazione e per noi che ci giochiamo, per cui si farà qualche sacrificio e spero di ottenere un bel risultato in cambio.

 

Agli US Open hai giocato in coppia con Horia Tecau nel misto, suppongo in vista olimpica. È ancora nei tuoi piani?

Sì, anzi, penso che giocheremo il doppio al Roland Garros o a Wimbledon e poi a Rio.

 

E com'è stato giocare il misto? Se non ricordo male dicevi che lo trovavi interessante?

Oh sì, ci siamo divertiti un mondo e abbiamo giocato bene. Abbiamo anche vinto delle belle partite, ma poi ho dovuto ritirarmi perché dopo il match con la Lisicki non ce l'avrei fatta a giocare. Avevo paura si sarebbe arrabbiato, ma non è stato così, quindi il piano va avanti (ride).

 

Sul tema delle scommesse invece, pensi che la WTA sta facendo abbastanza per evitare che il problema continui?

Penso di sì, perché ci sono tante persone che lavorano perché non succeda. Onestamente a me nessuno ha mai chiesto di truccare un match, ma se succedesse tutte noi sappiamo che dobbiamo parlarne con la WTA e loro se ne occupano.

 

Cosa ci dici dell'outfit che avrai al Roland Garros? Angie (Kerber) ha detto di aver collaborato con Adidas per la realizzazione dell'abito e tu?

No, no, io non centro. Però all'Adidas dico sempre di farmi una gonna piatta, perché è l'unica che sta bene con le mie gambe (ride). Ecco solo questo sì.

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