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Marco Caldara
16 September 2018

Quanti brividi, ma in finale ci va la Croazia

L’ultima edizione della “vera” Coppa Davis avrà la stessa finale dei mondiali di calcio: Francia-Croazia. Gli Stati Uniti mettono paura al pubblico di Zara grazie a Querrey, che batte Cilic, e Tiafoe, che va avanti 2 set a 1 con Coric. Ma poi il 21enne di Zagabria rimonta e porta i suoi in finale, dichiarando amore alla Davis: “è il miglior momento della mia vita”.
Questo è di gran lunga il miglior momento della mia vita”. Parola di un ragazzo che ha battuto per la prima volta Rafael Nadal quando era ancora minorenne, e che quest’anno è arrivato in semifinale al quinto Slam di Indian Wells e ha scippato a Roger Federer l’ATP 500 di Halle, battendolo in finale. Eppure, Borna Coric le emozioni più forti della sua carriera le ha provate in Dalmazia, città lontana dal mappamondo del tennis che conta, e dopo un match bruttino contro Frances Tiafoe, non esattamente uno di quei giocatori che un giovane sogna di battere almeno una volta nella vita. È una delle meraviglie della Coppa Davis, di quelle che molto probabilmente saranno cancellate per sempre o sostituite da una dimensione della competizione a formato di dollari e tv, in barba a quasi 120 anni di storia. Sarà così dal 2019, buon motivo per godersi ogni secondo di ciò che rimane, come una semifinale Croazia-Stati Uniti che è andata al contrario di ogni logica. Era già finita venerdì, è iniziata sabato, e ha rischiato di capovolgersi domenica, quando Marin Cilic, il top-10, il trascinatore, è affondato contro Sam Querrey e il compito di portare la Croazia in finale è passato a sorpresa nelle mani di Coric. Lo stesso Coric che dalla finale del 2016 era stato escluso all’ultimo perché secondo lo staff del team non era in grado di competere ad alti livelli dopo lo stop per un’operazione al ginocchio, e che aveva mal digerito la scelta di capitan Zeljko Krajan, tanto da non farsi vedere in nazionale per tutto il 2017. Per fortuna (anche sua) sono riusciti a convincerlo a tornare sui suoi passi, e oggi è lui il volto simbolo della terza finale nella storia del suo Paese, strappata dalle mani di Tiafoe con il punteggio di 6-7 6-1 6-7 6-1 6-3, in un match figlio dei suoi alti e bassi e delle sue paure.
CILIC CROLLA, CORIC SALVA LA CROAZIA
In cuor suo Coric non pensava nemmeno di giocarla questa partita, sia sabato, quando nel doppio Dodig/Pavic sono arrivati a due punti dal successo che ha avrebbe reso ininfluente l'ultima giornata, sia domenica mattina, quando Marin Cilic è sceso in campo per chiudere i conti, e più o meno a sorpresa si è trovato di fronte Sam Querrey. Jim Courier a lui aveva affidato il ruolo di riserva, ma viste le prestazioni dei due singolaristi del venerdì e la fatica di Ryan Harrison (rimasto in campo quasi 5 ore in doppio), ha deciso di dargli fiducia, malgrado negli scontri diretti con Cilic avesse perso 6 volte su 6. Eppure, si è rivelata la mossa che ha cambiato faccia alla contesa, perché quando sul 7-6 4-2 Cilic ha smarrito la bussola e ha iniziato a commettere errori su errori, il 30enne californiano si è fatto trovare pronto. Ha recuperato il break, ha vinto il tie-break grazie al suicidio del croato (avanti 6-1, ha ceduto 7 punti di fila) e poi gli ha strappato anche terzo e quarto set, firmando il 2-2 grazie al successo per 6-7 7-6 6-3 6-4 e alimentando il progetto di un’incredibile rimonta da 0-2. Agli States è riuscita una volta nella storia, nel 1934, mentre ai croati è successo solo due anni fa, proprio contro gli americani a Portland. La possibile vendetta rendeva il tutto ancora più stuzzicante, e ha preso forma quando Tiafoe, alla sua seconda partita in nazionale (aveva esordito venerdì), ha strappato a Coric un terzo set rocambolesco, col croato incapace di concretizzare prima un vantaggio di 5-1 e poi due set-point in un tie-break infinito, ceduto al ventiquattresimo punto. Tiafoe è salito 2 set a 1 e ha gelato il pubblico del Sportski Centar Visnjik, che si augurava di vedere un po’ di buon tennis anche alla domenica, ma avrebbe fatto volentieri a meno di soffrire per nove set.
L’ULTIMA FINALE DELLA VERA COPPA DAVIS
Tuttavia, fedele agli enormi progressi compiuti nel 2018, il fresco top-20 di Zagabria è riuscito a tenere i nervi saldi e vincere la battaglia con i suoi stessi demoni, tornando al comando della partita nel quarto set. Dopotutto, anche nei momenti difficili sapeva di avere qualcosa in più di un avversario che non digerisce la terra, e col passare dei minuti la sua maggiore dimestichezza con la superficie è venuta fuori. È scappato di nuovo sul 5-1 anche nel quarto set, stavolta senza fare scherzi, e nel quinto ha stretto i denti all’assalto di Tiafoe, che si è guadagnato due pericolose palle-break per salire 2-0. Sembrava che il 20enne di origini africane potesse ribaltare un’altra volta l'equilibrio, spinto dagli incitamenti dei compagni, invece sono rimaste le ultime chance del suo match. Con un break nel quinto game, siglato con un passante di rovescio, Coric prendeva la strada della vittoria, e dopo 4 ore e 6 minuti di bagarre poteva finalmente lasciar cadere la racchetta e raccogliere l’abbraccio dei compagni, corsi in campo a festeggiare insieme a lui. Per assurdo, la votazione che ad agosto a Orlando ha deciso che la Coppa Davis così com’è andava mandata in pensione, ha dato ancora più importanza a questa edizione, offrendo ai giocatori una motivazione extra per godersela fino in fondo. La Davis 2018 avrà la stessa finale degli ultimi mondiali di calcio, con la Francia da una parte e la Croazia dell’altra. E se nel pallone i “galletti” partivano decisamente favoriti, con la racchetta ci sarà decisamente più equilibrio, visto che il più forte del week-end sarà Cilic, e Coric è una spalla perfetta. A differenza della finale di due anni fa, persa con l’Argentina, i croati non giocheranno in casa ma faranno vista ai francesi, magari di nuovo allo Stade Pierre Mauroy di Lilla, ormai diventato la casa delle grandi battaglie della nazionale. Ma visto che sarà l’ultima finale della vera Davis, la lotta per aggiudicarsela, in Francia, sarà più agguerrita che mai.

CROAZIA B. STATI UNITI 3-2
Sportski Centar Visnjik, Zara, terra rossa outdoor
Borna Coric (CRO) b. Steve Johnson (USA) 6-4 7-6 6-3
Marin Cilic (CRO) b. Frances Tiafoe (USA) 6-1 6-3 7-6
M. Bryan/Harrison (USA) b. Dodig/Pavic (CRO) 7-5 7-6 1-6 6-7 7-6
Sam Querrey (USA) b. Marin Cilic (CRO) 6-7 7-6 6-3 6-4
Borna Coric (CRO) b. Frances Tiafoe (USA) 6-7 6-1 6-7 6-1 6-3
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