ANCHE VENUS E ISNER HANNO RICEVUTO PIÙ VISITE
Il tweet è stato recepito direttamente da Bob Bryan, il quale ci ha scherzato su, ma non troppo: “Il mio agente USADA, John, è stato a casa più dei miei genitori e ha visto il mio (...) più di mia moglie!”. Detto che né Bob, né Mike, hanno mai avuto problemi con l'antidoping, le statistiche rivelano che Serena Williams è la quinta tennista americana più controllata dalla USADA, con un totale di 41 test antidoping. Oltre ai gemelli Bryan (56 e 43 controlli) e la sorella Venus (43), anche John Isner (42) ha ricevuto una visita in più. Va detto che queste statistiche riguardano esclusivamente i controlli dell'agenzia antidoping nazionale, senza tenere conto di quelli ITF, “internazionali”, svolti per conto della WADA (l'agenzia mondiale antidoping). Anche se i dati WADA sono meno precisi rispetto a quelli USADA, i numeri sembrano smentire la tesi secondo cui Serena sarebbe discriminata. Andiamo con ordine: nel pubblicare le statistiche sui controlli, l'ITF non svela il numero esatto ma soltanto varie categorie: da 1 a 3, da 4 a 6 e da 7 in poi. Nel 2017, Serena è rientrata nel range 1-3 sia nei controlli durante le competizioni che in quelli al di fuori delle stesse: se il primo dato è normale, visto che ha giocato esclusivamente l'Australian Open (vincendolo), il fatto che siano andati a trovarla non più di tre volte nell'arco di 12 mesi significa che non ci sia stato nessun particolare accanimento. La stessa USADA, nel 2017, l'ha controllata “soltanto” tre volte, meno rispetto a Donald Young, Coco Vandeweghe, Sam Querrey, Alison Riske, Steve Johnson e gli stessi gemelli Bryan. Per onestà, va aggiunto che – essendo incinta per quasi tutto l'anno – Serena Williams non era soggetta al rischio di assunzione di sostanze dopanti.