Circa un mese fa, un articolo pubblicato sul sito “Deadspin” aveva evidenziato l'anomalia (o presunta tale) dei tanti – troppi? - test antidoping a cui viene sottoposta Serena Williams. Tutto partì da una denuncia anonima: qualcuno aveva ascoltato, nella sala d'attesa di un aeroporto, una telefonata del presidente WTA Steve Simon. L'articolo evidenziò il gran numero di test, sia ITF che USADA, cui è stata sottoposta Serena. Una cifra molto superiore a tante colleghe. Adesso, esasperata dall'ultimo controllo a sorpresa, la diretta interessata si è espressa con un paio di tweet. “Ecco quel momento del giorno in cui si fa un controllo a random...e si controlla solo Serena. Tra tutte le giocatrici, è stato dimostrato che sono quella che viene controllata di più. Discriminazione? Io penso di sì. Almeno terrò pulito lo sport”. Come è noto, gli atleti di un certo livello devono dare la loro reperibilità per un'ora al giorno, 365 giorni all'anno. In caso di impossibilità nell'effettuare il controllo nell'ora prestabilita, si configura una violazione del programma antidoping. I controlli si possono effettuare anche in altre fasce orarie, ma in quel caso non si può parlare di “test mancato” se gli addetti non raccolgono nessun campione. Ogni giocatore è soggetto ai controlli dell'ITF, ma anche a quelli delle rispettive agenzie nazionali: nel caso della Williams, la USADA. Ai tempi del report di Deadspin, emerse che era stata controllata cinque volte dai “vampiri” americani, mentre i giocatori americani di livello erano a zero, al massimo un controllo (va detto che oggi hanno tutti almeno un controllo). “So che vengo continuamente testata, sempre, non importa dove mi trovo – ha detto Serena durante Wimbledon – prima di aver letto quell'articolo non me ne ero resa conto. Ma c'era una grande discrepanza tra me e gli altri atleti segnalati, almeno i tennisti”. È opportuno ricordare che la Williams è sempre risultata negativa, a qualsiasi controllo. E ha confermato di essere favorevole alla lotta al doping. Pochi minuti dopo il tweet-sfogo, ne ha scritto un altro, come a precisare il suo pensiero. “Ma sono pronta a fare tutto il necessario per contribuire ad avere uno sport pulito”.