Chissà se Andy Murray era davanti alla TV, magari con l'idea di condividere i suoi pensieri su Twitter. Impegnato in un affannoso recupero, lo scozzese non ha scritto nulla sulla vittoria di Caroline Garcia su Maria Sharapova al terzo turno della Rogers Cup, nel cuore di un bulimico giovedì in cui diverse giocatrici hanno dovuto giocare due partite. Sette anni fa, mentre prendeva a pallate la Sharapova al Roland Garros, scrisse che la francese sarebbe diventata numero 1 del mondo. "Caro" perse la partita e quel tweet l'avrebbe accompagnata (o perseguitata?) a lungo, almeno fino all'anno scorso, quando si è imposta a Wuhan e Pechino, facendo irruzione tra le top-10. Contro la Sharapova aveva sempre perso, almeno fino a quest'anno. Sulla terra indoor di Stoccarda aveva rimontato un set di svantaggio, mentre all'Uniprix Stadium ha raccolto un convincente 6-3 6-2 che ridimensiona i successi della russa ai turni precedenti. “Penso che averla battuta a Stoccarda abbia fatto la differenza, per me è sempre speciale giocare contro di lei – ha detto la Garcia – ho sempre avuto in mente l'incontro del 2011, dunque è stato speciale batterla dopo una battaglia. Superare Maria Sharapova, a prescindere dalla sua classifica, è sempre speciale. Ha grande esperienza, è una lottatrice. Con lei non è mai finita. Rispetto a Stoccarda, oggi ero ancora più pronta a combattere e giocare meglio”.