RITORNO AL PASSATO
Una volta ritrovate le motivazioni, non gli restava che individuare una data per il rientro. Durante una passeggiata in Messico, sulle spiagge di Puerto Escondido, si è sorpreso a simulare il movimento del dritto. “Non lo facevo sin da quando ero bambino, eppure mi è venuto spontaneo e naturale. È stato sorprendente, da lì ho capito che c'era il desiderio di tornare a giocare”. Per dare concretezza al desiderio, ha chiamato il suo ex allenatore Felipe Beron, storico coach con cui si era separato nel 2015. “Insieme a lui ho ottenuto i miei migliori risultati – racconta Giraldo – non solo è molto competente, ma mi sono rivolto a lui anche per la stabilità personale ed emotiva che è in grado di darmi. Mi sono scusato per una serie di sciocchezze che ho commesso, e lui ha accettato. Ho richiamato i miei sponsor, ben felici del mio ritorno: abbiamo sempre avuto un rapporto molto corretto”. In passato, Giraldo si era allenato in Spagna e negli Stati Uniti. A 30 anni ormai compiuti, ha sentito che certi cicli erano terminati. E allora ha scelto di restare in Colombia, alternandosi tra Cartagena, Pereira e Bogotà. Ha iniziato a prepararsi l'11 gennaio, con l'obiettivo di rientrare al Miami Open. Non è una scelta casuale: per i sudamericani, è il Masters 1000 di casa. Se Key Biscayne si trova in Florida, la comunità dei latinos è molto numerosa. “Il mio obiettivo è raggiungere il miglior livello possibile. È una sfida interessante: giocare a tennis perché mi rende felice e non per i soldi o la classifica. Mi gratifica molto, e mi piace il fatto che sia difficile, impossibile. Partire da un ranking così negativo (attualmente è n.288 ATP, ndr) mi dà grande motivazione. Se le cose non dovessero andare, non avrei rimpianti: sto facendo del mio meglio, e nel miglior modo possibile. Quando sei in armonia con te stesso, puoi provare qualsiasi cosa. Adesso ho un solo obiettivo: mostrare sul campo quello che sono veramente”. Prima non ci riusciva, si arrabbiava facilmente, lanciando racchette o strillando sul campo. Adesso si è reso conto che il risultato di una partita non rende migliori o peggiori degli altri. “So già cosa significa competere nel modo tradizionale, avvertire insoddisfazione e andare a dormire sballato. Adesso voglio godermi la magia del tennis, dello sport e della vita”. Il nuovo Giraldo si è rasato e si fatto crescere la barba, sorprendendo i suoi colleghi. La sua nuova carriera è ripartita il 19 marzo 2018, giorno della Festa del Papà. Il suo primo avversario sarà Elias Ymer. Chissà.