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Roland Garros: Sharapova verso le qualificazioni

Secondo un'indiscrezione raccolta dal Telegraph, il Roland Garros avrebbe deciso di invitare Maria Sharapova...ma soltanto per le qualificazioni. Pensate all'interesse che si creerebbe attorno all'evento preliminare: inoltre, sarebbe un precedente interessante in vista di Wimbledon, dove però le qualificazioni si giocano in una sede secondaria.

In questi giorni non si parla d'altro. C'è elettricità nell'ambiente. Tutti vogliono vedere Maria Sharapova, capire che livello sarà in grado di mantenere. L'esordio è previsto per le 18.30 di mercoledì, a Stoccarda contro la nostra Roberta Vinci. Ma è già tempo di pensare al futuro: in queste ore, il Telegraph ha lanciato un'indiscrezione in vista del Roland Garros: a seguito delle tante polemiche sull'eventuale assegnazione di una wild card, pare che la FFT abbia deciso di concederle un invito, ma soltanto per le qualificazioni. Il mese scorso, il neopresidente della federtenis francese, Bernard Giudicelli, ha incontrato Maria Sharapova a Los Angeles e non è sembrato convinto all'idea di concederle un invito per il tabellone principale. “Dobbiamo rifletterci, c'è di mezzo un argomento importante come il doping” aveva detto, aggiungendo che la decisione definitiva sarebbe stata presa intorno al 15 maggio, proprio durante gli Internazionali BNL d'Italia, a un paio di settimane dal Roland Garros. Adesso spunta la possibilità di una soluzione ibrida, con un invito soltanto per le qualificazioni, in programma la settimana precedente. Sarebbe una novità assoluta: la Sharapova non ha mai giocato le qualificazioni in uno Slam. Dall'Australian Open 2003, sua prima presenza in assoluto, ha sempre giocato nel tabellone principale, per 49 volte. Come scrive Simon Briggs nel suo articolo sul Telegraph, per la FFT sarebbe un trionfo ad ogni livello. Pensate al clamoroso interesse che avrebbero le qualificazioni di Parigi con la Sharapova in campo: TV (Eurosport aveva già iniziato a trasmetterle), spettatori, giornalisti...il clamore mediatico attorno al torneo si allungherebbe da 2 a 3 settimane.

E A WIMBLEDON CHE SUCCEDERA'?
Sarebbe una buona soluzione anche per Masha: con i soli tornei di Stoccarda, Madrid e Roma sulle game, magari con poche vittorie, giocare tre partite contro avversarie meno forti potrebbe presentarla più rodata (e competitiva) all'appuntamento col main draw. Ricordiamo che il Roland Garros è l'unico Slam vinto per due volte da Masha (2012 e 2014). In attesa che riconquisti una classifica decente (se giocherà bene i primi 5-6 tornei, potrebbe anche acciuffare l'ammissione diretta allo Us Open), il Problema-Sharapova si ripeterà anche a Wimbledon. Se davvero l'indiscrezione parigina dovesse concretizzarsi, per Wimbledon sarebbe molto difficile concederle una wild card per il tabellone principale. A capo della commissione wild card dei Championships c'è Tim Henman, che pare intenzionato a tenere una linea dura. Tra l'altro, è possibile che Masha riesca a raccogliere in tempo i punti sufficienti per accedere almeno alle qualificazioni, dunque non avere bisogno di un invito per le qualificazioni. Il problema è che le qualificazioni di Wimbledon non si giocano all'All England Club, bensì in una struttura molto meno “cool”, a Roehampton. Nessuno stand, campi allineati, pochi spettatori, ingresso gratuito. Nel frattempo, l'attesa a Stoccarda è enorme: sorte ha voluto che la prima avversaria sia Roberta Vinci: alla vigilia del match, la tarantina ha espresso il suo dissenso per le wild card a Masha, anche perché il suo invito a Roma ha danneggiato Francesca Schiavone. “Non sono d'accordo con la wild card qui, e nemmeno negli altri tornei. Penso che Maria sia una grande giocatrice e persona. Ha fatto i suoi errori, ha pagato e ora può giocare, ma sarebbe meglio senza aiuti. Penso che le basterebbero 2-3 tornei per entrare tra le top-30, ma ora non voglio pensare alle wild card. Voglio pensare solo alla partita”. Se ne parlerà ancora a lungo, vedrete...

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