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I 70 Slam della Schiavo, il primo di Debby

Francesca Schiavone ce l’ha fatta: le sono bastati 59 minuti per sbarazzarsi della russa Rodina, e regalarsi il suo 18esimo Roland Garros di fila. La “leonessa” tocca quota 70 Slam in carriera, meglio di lei solo tre giocatori nell’Era Open. Nel main draw anche Deborah Chiesa: sarà la sua prima volta, a due settimane dal ritiro di Karin Knapp, moglie del suo coach. Passaggio di consegne?
Quanto pesa quell’Australian Open di due anni fa! Francesca Schiavone era uscita dalle prime 100 del mondo, tentò la strada delle qualificazioni ma si fermò al secondo turno, e fu costretta a dire addio al record di Slam consecutivi, a una sola lunghezza dal primato di 62 della giapponese Ai Sugiyama. Sembrava il capolinea della sua carriera, invece la “leonessa” ci ha aggiunto altri due anni abbondanti, un paio di titoli WTA e altri nove Slam nel tabellone principale. L’ultimo se l’è regalato nella sua cara Parigi, là dove nel 2010 toccò il cielo con un dito, e anche se deve ancora iniziare è già piacevole come alcuni dei più belli, perché un tantino inaspettato. Fino a qualche tempo fa partecipare a uno Slam, per una come lei, era persino banale, mentre farlo da numero 265 del mondo, dopo tre vittorie nelle qualificazioni, è un bel premio all’impegno. È una di quelle emozioni di cui Francesca si nutre, e che la spingono ad andare avanti anche a quasi 38 anni, con più di un capello bianco e col fisico che chiede pietà. Si era presentata a Parigi senza vittorie nel 2018, con una striscia aperta di sette sconfitte di fila, ma appena ha sentito sotto i piedi la sua terra preferita le difficoltà sono volate via, e il suo tennis è andato in crescendo. Tre set all’esordio, due al secondo turno, un solo game perso al terzo e decisivo, contro la russa Evgeniya Rodina, numero 116 WTA. Sembrava un match difficile, invece Francesca l’ha reso una lezione, da 59 minuti più uno per tirare il campo, ha chiuso 6-0 6-1 e saltellando come una ragazzina si è tuffata nel suo diciottesimo Roland Garros consecutivo, raggiungendo quota 70 Slam giocati in carriera. Una cifra impressionante: nell’Era Open ne hanno giocati di più solamente Venus Williams (77), Roger Federer (72) e la statunitense Amy Frazier (71), che Francesca si augura di agguantare a Wimbledon.
DEBORAH, NEL SEGNO DI KARIN
Mentre la “Schiavo” festeggia il suo Slam numero 70, Deborah Chiesa può godersi il primo, agguantato con i denti in delle qualificazioni iniziate con un “bagel”, subito dalla statunitense Hon, ma diventate dolcissime poco dopo. E così quel main draw che sembrava suo a Roma come nel 2017, e le era stato invece scippato da Camilla Rosatello, è diventato suo a Parigi, dopo un bel successo per 7-6 6-2 contro l’olandese Arantxa Rus, numero 106 della classifica WTA e terza testa di serie delle qualificazioni. Una che sui campi del Roland Garros è arrivata anche alla seconda settimana, con gli ottavi del 2012, ma dopo un set delicato ha subito la maggiore potenza dell’azzurra, che ha finito con le lacrime di gioia e la testa avvolta nell’asciugamano, incredula per il risultato raggiunto. Era da tempo che una giovane azzurra non riusciva a qualificarsi per un torneo del Grande Slam: una bella risposta dopo le critiche degli Internazionali d’Italia, dove l’attenzione è stata tutta per gli uomini e le donne non hanno raccolto nemmeno una sola vittoria (qualificazioni comprese) per il terzo anno di fila. Non è un caso che a farsi notare sia la 21enne trentina, che era solo al suo secondo Slam ma pare la più attrezzata per stare ad alti livelli, grazie a un tennis potente e un buon fisico. Qualità che ricordano quelle della sfortunata Karin Knapp. Piace pensare che sia un segno del destino: a pochi giorni dalla fine della carriera dell’altoatesina – che si è arresa alle ginocchia durante gli Internazionali d’Italia – inizia (si spera) quella ad alti livelli di Deborah, che lo scatto decisivo per avvicinarsi al tennis che conta l’ha trovato proprio trasferendosi ad Anzio alla corte dei fratelli Piccari, e a Parigi è accompagnata da Francesco, marito della Knapp.
MARTINA TREVISAN GRANDE DELUSA
All’esordio nel main draw la Chiesa se la vedrà con Belinda Bencic, mentre la Schiavone ha pescato la ventenne slovacca Viktoria Kuzmova, numero 84 del mondo, al terzo Slam in carriera. Per la “leonessa” pare una buona chance, per regalarsi un secondo turno da urlo con Elina Svitolina. Non giocherà nel tabellone principale, invece, Martina Trevisan, che ha annusato il suo primo Slam per buona parte del suo match contro la statunitense Grace Min, ma si è spenta sul più bello. La mancina di Firenze ha dominato il primo set, si è lasciata sfuggire il secondo ma pareva tornata totalmente in controllo nel terzo, quando con due break è salita sul 3-0. Ha anche avuto una palla del 4-0, ma l’ha fallita e da quel momento in avanti non è più riuscita a vincere un solo game, arrendendosi per 6-1 4-6 6-3 e mancando un potenziale derby di primo turno contro Camila Giorgi, prossima avversaria della Min. Qualificazione sfumata anche per i due uomini in gara nel turno decisivo, Simone Bolelli e Alessandro Giannessi. Il bolognese, quasi irriconoscibile rispetto ai giorni precedenti, ha raccolto appena due game contro Santiago Giraldo, mentre Giannessi è riuscito a strappare il primo set alla star delle qualificazioni Ernests Gulbis, ma alla lunga è venuta fuori la superiorità del lettone, a segno per 4-6 6-4 6-2. Per entrambi gli azzurri, per ora, è sfumata anche la possibilità di entrare in tabellone come lucky loser: ci sono stati ben quattro ripescaggi, ma l’urna ha voltato le spalle a entrambi. Proprio uno dei lucky loser sarà l’avversario di Matteo Berrettini: si tratta del tedesco Oscar Otte, numero 157 ATP, fermato al turno decisivo dallo spagnolo Taberner.

ROLAND GARROS DONNE – Turno decisivo qualificazioni
Deborah Chiesa (ITA) b. Arantxa Rus (NED) 7-6 6-2
Francesca Schiavone (ITA) b. Evgeniya Rodina (RUS) 6-0 6-1
Grace Min (USA) b. Martina Trevisan (ITA) 1-6 6-4 6-3

ROLAND GARROS UOMINI – Turno decisivo qualificazioni
Santiago Giraldo (COL) b. Simone Bolelli (ITA) 6-0 6-2
Ernests Gulbis (LAT) b. Alessandro Giannessi 4-6 6-4 6-2
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