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Cilic fa il big, a Fognini restano gli applausi

Un ottimo Marin Cilic va avanti di due set contro uno spento Fognini, poi l'azzurro si sveglia e il duello si accende. Fabio strappa terzo e quarto set e dà l'impressione di poter raggiungere Cecchinato ai quarti, ma deve arrendersi. Tuttavia ha vinto il più forte. L'unico rimpianto è legato al ranking: sarebbe diventato n.12 ATP.
Il record di due italiani nei quarti di uno Slam dopo 45 anni, per stavolta, rimane chiuso nel cassetto. Fognini ha maneggiato la chiave per tre ore e mezza, ha sentito il profumo dell’impresa, ma di fronte ai campioni non resta che togliersi il cappello. Per una volta non ci sono rimpianti, se, o ma: semplicemente, Marin Cilic ha giocato un match monumentale per continuità, consistenza e solidità, e il posto fra gli ultimi otto del Roland Garros se l’è preso lui, con pieno merito, spuntandola per 6-4 6-1 3-6 6-7 6-3. Sono state confermate le sensazioni della vigilia, ovvero che il numero uno azzurro avesse i mezzi per raggiungere Cecchinato ai quarti, ma francamente era difficile immaginare che Cilic potesse tirare fuori un match di qualità simile, anche se qualche avvisaglia era arrivata con i quarti a Monte Carlo e la semifinale a Roma, la prima in un Masters 1000 sulla terra. Segnali di crescita confermati in un match che si è acceso nel terzo set, quando Fognini si è finalmente svegliato, si è caricato, ha dimenticato il fastidio al solito tendine d’Achille trattato un paio di volte dal fisioterapista e ha colorato un duello fino a quel momento parecchio grigio, specie in un secondo set regalato in fretta con 15 errori gratuiti. Gli è bastato un break in avvio di terzo per iniziare a crederci, togliere qualche sicurezza a Cilic, accendere un diritto fino a quel momento troppo altalenante e mostrare di poter fare partita pari anche con un avversario in versione Us Open 2015, ma col diritto forse ancora più in palla. Il break è tornato indietro in fretta, ma ormai, nella testa di Fabio, il match era cambiato. E pazienza se Cilic spingeva ogni palla come un forsennato, peraltro mettendone molte vicino alle righe e molte poche fuori, perché ormai Fognini era finalmente entrato nel match, insieme a una pioggerellina che fortunatamente è rimasta solamente una minaccia.
UN GAME DA FOGNINI GLI COSTA IL KO
Strappato il terzo set, Fabio ha provato ad accelerare ancora nel quarto, a far correre il croato, a farlo stancare, ma Cilic non ha dato mezzo segnale di cedimento. Continuava a spingere col diritto come col rovescio, e si può dire che non sia mai veramente calato in 3 ore e 37 minuti. Per trascinarlo al quinto ci sono voluti un paio di miracoli di Fognini nel tie-break, dopo che una distrazione dell’azzurro gli aveva dato un match-point sul 5-4, salvato dal ligure col servizio. Nel tie-break Cilic ha retto al primo strappo, cancellando uno splendido dritto in corsa di Fabio grazie a una gestione magistrale del punto successivo, ma non il secondo. Fognini ha incendiato il Philippe Chatrier inventandosi un improbabile passante col rovescio a una mano su una bordata di Cilic, e sulle ali dell’entusiasmo ha trascinato la partita al quinto set, in un terreno solitamente favorevole a lui molto. Sembrava potesse essere così anche stavolta, perché i turni di servizio di Cilic avevano iniziato ad allungarsi e i suoi ad accorciarsi, ma non c’è stato verso di aprire un varco nel tennis del croato di Medjugorje, che ha dimostrato come mai sia numero 4 del mondo. La svolta a suo favore è arrivata in un settimo game in pieno Fognini-style: da 0-30 è salito 40-30 con un passante di rovescio da urlo seguito da due servizi vincenti, ma poi ha pasticciato. Ha mancato la palla game con un doppio fallo, poi ha commesso due errori col diritto e ha consegnato un break fatale. Si è capito subito che contro il Cilic di oggi non ci sarebbe stato verso di recuperare, e così è andata. Ma l’azzurro non ha nemmeno molto da recriminare: è riuscito a rimettere in sesto un match iniziato malissimo, ma nel complesso la vittoria l’ha meritata Cilic. Il vero rimpianto può essere il best ranking sfumato: in caso di approdo ai quarti Fognini sarebbe salito al numero 12 ATP, agguantando il primato di Paolo Bertolucci. Tuttavia, fra 7 giorni sarà comunque numero 15. Magari l’assalto è solo rimandato.

ROLAND GARROS – Ottavi di finale
Marin Cilic (CRO) b. Fabio Fognini (ITA) 6-4 6-1 3-6 6-7 6-3
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