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Deborah saluta fra i rimpianti, ma a testa alta

Al debutto in un torneo del Grande Slam Deborah Chiesa arriva per cinque volte a un solo punto dal successo contro Belinda Bencic, ma quando serve la svizzera alza il livello e la condanna a una sconfitta dolorosissima. Tuttavia, anche se è mancata la ciliegina sulla torta, il match ha detto che le qualità per stare a questi livelli ci sono tutte.
Venerdì, al termine delle qualificazioni, Deborah Chiesa piangeva lacrime di gioia per essersi guadagnata il suo primo Slam, mentre oggi qualche lacrima la verserà dal dispiacere, per aver mancato un successo che avrebbe reso ancor più dolce il suo Roland Garros numero uno. L’ha annusato, a tratti l’avrebbe anche meritato, ma se Belinda Bencic, di un anno più giovane di lei, è già arrivata fra le top 10, mentre la trentina deve ancora prendersi un posto fra le prime 150, un motivo c’è. Si è visto nelle fasi calde del 3-6 7-6 7-5 che ha spedito al secondo turno l’ex stellina svizzera, che dopo il prepotente ritorno del 2017 è stata costretta a fermarsi di nuovo per una dolorosa infiammazione a un dito del piede destro. Nel 2018 aveva giocato appena tre tornei e vinto due sole partite, e non si presentava in campo da Indian Wells. Un periodo di assenza che le ha tolto ritmo e fiducia, come si è visto chiaramente all’inizio del match. Fra alti e bassi, indecisioni e un tennis troppo poco concreto, la 21enne di Flawil ha dato alla Chiesa la possibilità di comandare gioco e punteggio, prendersi un set scivolato via sin troppo facilmente, e rendersi conto che l’occasione era importante, in barba alle grandi differenze nel palmarés. Tuttavia, anche con un tennis poco brillante e una condizione fisica non ottimale, quando è stato il momento di metterci l’esperienza e la superiorità la svizzera è riuscita a fare la differenza. L’ha fatto in un secondo set tenuto a galla quasi per miracolo, dopo che con tre errori di fila ha consegnato tre match-point consecutivi all’azzurra nel decimo game, il più lungo dell’incontro. Li ha cancellati tutti e tre, poi anche un quarto, quindi un quinto, prendendosi i giusti rischi e decidendo di suo pugno l’esito di tutti i punti.
5 MATCH-POINT, MA POCHE COLPE
La Chiesa non ha nemmeno chissà quali rimpianti: ha provato a rimanere al varco ad attendere qualche regalino, e l’ha fatto bene, ma la Bencic ha concentrato in quel momento quasi tutta la qualità del suo match, dando vita a una nuova partita. Non è riuscita ad alzare il livello del suo tennis, ma ci ha messo più attenzione e più energia, ha ridotto gli errori e ha prevalso nei pochissimi momenti decisivi. L’azzurra le ha spianato la strada nel tie-break, aperto con un doppio fallo e una smorzata in rete, e Belinda l’ha trascinata al terzo set, forse senza meritarselo, costruendo un buon 80% del suo successo. L’altro 20%, invece, ce l’ha messo nelle fasi finali del set decisivo, tenuto a galla nonostante i vari tentativi d’allungo dell’azzurra, bravissima a combattere fino alla fine, anche dopo un secondo set difficile da dimenticare. Nel terzo la trentina è stata avanti di un break ben tre volte, ma l’ha sempre restituito, fino al sorpasso – decisivo – arrivato sul 4-4. La svizzera ha tenuto un turno di battuta fondamentale e l’ha fatto pesare nel game seguente, quando si è preso un paio di rischi che le hanno consegnato un match-point. L’azzurra le ha detto di no, ha reagito e con un ace ha impattato sul 5-5, ma ormai l’inerzia dell’incontro si era capovolta, e per l’assalto decisivo la Bencic ha dovuto aspettare solo altri due game. Si è vista cancellare altri due match-point, ma non ha mollato la presa. Ha cancellato tre palle del 6-6, si è guadagnata un quarto match-point e con un coraggioso diritto in contropiede ha chiuso i conti, prima di sdraiarsi sulla terra del Campo 8. Un gesto che racchiude tutta la fatica fatta per portare a casa il match, e profuma di piccolo riconoscimento per l’azzurra. Deborah lascia Parigi con tanto amaro in bocca, ma anche la consapevolezza di avere i mezzi tecnici e fisici per stare a certi livelli. Una vittoria l’avrebbe ribadito ancora più forte, ma pazienza. Quello che conta è tornare presto a calcare certi palcoscenici.

ROLAND GARROS DONNE – Primo turno
Belinda Bencic (SUI) b. Deborah Chiesa (ITA) 3-6 7-6 7-5
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