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Marco Caldara
30 December 2017

Caro Roger, dove eravamo rimasti?

Roger Federer è il primo dei big a scendere in campo nella nuova stagione, e mentre tutti i diretti concorrenti arrancano lo svizzero fa stare tranquilli i suoi fans: sembra ripartito sugli standard del 2017. Alla Hopman Cup si sbarazza in un’oretta di Yuichi Sugita e dice di sentirsi in grandi condizioni. Al momento è di gran lunga il favorito per l’Australian Open.
Basterebbe guardare le oltre diecimila persone accorse alla Perth Arena per vedere i suoi ultimi due allenamenti per capire cosa significa portare Roger Federer in un torneo. Gli organizzatori della Hopman Cup ci hanno visto lungo, hanno puntato (con successo) su di lui nel 2017, hanno deciso che l’investimento funzionava e si sono ripetuti dodici mesi più tardi. Con risultati ancora migliori. Il motivo non è tanto legato a Federer, che ha esordito sui campi di Perth superando con un comodo 6-4 6-3 il giapponese Yuichi Sugita, quando ai problemi di tutti gli altri. Brisbane ha perso Nadal e rischia di perdere Murray, Doha ha perso Djokovic, mentre Paul Kilderry, l’uomo che ha rilanciato lo storico evento di Perth gongola: malgrado il suo sia solo un torneo di esibizione, nella prima settimana del 2018 la fetta principale dell’attenzione se la prenderanno loro, proprio grazie alla presenza di Federer. Dodici mesi fa c’era curiosità per rivederlo all’opera dopo il primo grande stop della sua carriera, mentre stavolta erano passati appena 41 giorni dal suo ultimo match, la semifinale persa contro Goffin alle ATP Finals. Ma lo splendido 2017 ha reso (se possibile) ancora più grande l’amore del pubblico nei suoi confronti. Per regalargli e regalarsi la prima vittoria – Belinda Bencic avrebbe poi dato il 2-0 e la vittoria alla Svizzera, battendo Naomi Osaka – a Federer è bastata poco più di un’ora, contro un avversario che nel 2017 ha compiuto progressi importanti arrivando fino al numero 36 del mondo, ma ha un tennis troppo leggero per infastidirlo. Contro un servizio non troppo efficace, e con un ritmo degli scambi facile da reggere, Federer ha potuto vincere in scioltezza anche con un tennis in modalità esibizione, con discese a rete, sabr, e qualche numero dei suoi.
CONDIZIONI FISICHE SPLENDIDE
Nel primo set a Federer è bastato un break, e anche nel secondo ha allungato senza apparenti difficoltà già nel terzo game, dominando la fase finale dell’incontro. La bella notizia, anche se c’erano pochi dubbi, è che indipendentemente dalla qualità del test lo svizzero è parso in grandi condizioni dal punto di vista fisico. Ha detto di sentirsi molto bene, fattore che unito ai problemi di tutti gli altri l’ha fatto balzare già da giorni in testa all’elenco dei favoriti dei bookmakers di tutto il mondo per bis a Melbourne Park. “Sono contentissimo di essere tornato qui – ha detto Federer in una lunga intervista post-match, durata una manciata di minuti –. È bello vedervi, ed è bello che sia di nuovo l’ora di ricominciare. Nel 2017 mi sono divertito un sacco: non so se avere smesso di leggere le notizie dopo la Hopman Cup, ma poco dopo ho vinto anche quel torneo che si gioca a Melbourne. Le cose sono andate molto velocemente. Ora sono in buona salute, ho avuto una grande off-season e mi auguro di disputare un’altra bella stagione”. In seguito, l’intervistatore gli ha chiesto come riesca a tenersi ancora così in forma, visto che il prossimo anno compirà 36 anni. “Eh no, in realtà saranno 37. Qual era la domanda? Stavo pensando alla mia età”, ha scherzato Roger. “Negli ultimi dieci anni il mio tennis è cambiato molto: cerco di colpire di più il rovescio, di ottenere più punti dal servizio e di accorciare gli scambi. Sicuramente sto giocando molto bene, altrimenti non avrei avuto questi risultati. Sono concentrato per giocare il più a lungo possibile”. Per Federer, prossimo match il 2 gennaio, nella mattinata italiana, contro il russo Karen Khachanov.
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