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Riccardo Bisti
20 August 2018

“Roger e Rafa sono stati molto importanti”

La grande gioia del serbo dopo aver centrato il Career Golden Masters: “È uno dei momenti più speciali della mia carriera: ogni volta che mi recavo a Cincinnati avevo sempre più pressione”. Federer non cerca scuse, il serbo ammette che lui e Nadal gli hanno dato lo stimolo per cercare di essere un giocatore sempre migliore.

Il 19 agosto 2018 passerà alla storia come la data del primo Career Golden Masters. Tanti giocatori sognano di vincere anche un solo Masters 1000: Novak Djokovic ne ha intascati 31 ma, soprattutto, è l'unico ad averli vinti tutti. È una delle imprese più difficili: bisogna vincere in nove città, in condizioni e superfici diverse, contro i migliori. Prima di oggi, il serbo aveva giocato cinque finali a Cincinnati. Le aveva perse tutte: “È uno dei momenti più speciali della mia carriera – ha detto – raggiungere un traguardo storico nello sport che amo è un grande privilegio. È qualcosa di cui sarò grato per tutta la vita. Nei giorni scorsi avevo detto che vincere questo trofeo era una motivazione. Un grande motivazione. Allo stesso tempo, ho provato a non pensare troppo alla possibilità di fare la storia”. Prima di affrontare Roger Federer non era troppo tranquillo: in fondo, sul centrale di Cincinnati ci aveva sempre perso. “Però sentivo di avere delle possibilità perché nel corso della settimana sono migliorato. E la finale è stata di gran lunga la mia prestazione”. Se Federer ha concesso troppo, lui non ha mai alzato il piede dall'acceleratore, spingendo duro e mostrando una fase difensiva che ha ricordato i tempi migliori. Quello di Cincinnati è stato il 46esimo scontro diretto tra Djokovic e Federer: si conoscono alla perfezione, però non si affrontavano da oltre due anni e mezzo. “È un piacere condividere il campo con lui, è il più grande di tutti e dico sul serio. Lui e Nadal sono stati una parte importante e integrante della mia carriera, nonché della mia evoluzione come giocatore. Mi portano a giocare il mio tennis migliore, mi fanno migliorare e mi fanno pensare a quello di cui ho bisogno per diventare il miglior giocatore al mondo. Non affrontare Roger per due anni è mezzo è stato strano. Ho pensato che non avessimo giocato per un anno o qualcosa del genere, poi ho realizzato che l'ultima partita risaliva all'Australian Open 2016”.

WIMBLEDON E IL NUOVO APPROCCIO
Risalito al numero 3 della Race to London, superando anche Alexander Zverev, il serbo si è risollevato dopo un disastroso inizio di stagione (6 sconfitte nelle prime 9 partite). Aveva dato buoni segnali già sulla terra battuta, poi dopo la sconfitta a Parigi contro Marco Cecchinato ha raccolto 19 vittorie e 2 sconfitte. “La vittoria a Wimbledon ha cambiato il mio approccio ai tornei di Toronto e Cincinnati. Avverto molta più fiducia, avevo solo bisogno di mettere qualche partita nelle gambe. Non avevo giocato troppo bene a Toronto, ma sentivo che con 2-3 partite in più le cose sarebbero andate meglio. In questo momento sono felice, orgoglioso e soddisfatto. A Cincinnati ci avevo provato per cinque volte, ma non ce l'avevo fatta. Ho continuato a venire e, sinceramente, ogni volta avvertivo una pressione maggiore. Adesso sono molto appagato”. Non può dire lo stesso Roger Federer: gli hanno chiesto un parere sulla scarsa prestazione nei colpi di inizio gioco: in particolare, ha raccolto appena il 47% di punti con la seconda palla, ed è stato quasi innocuo – a sua volta – sulla seconda di Djokovic.Oggi non bisogna parlare di questo, ma del fatto che Novak ha fatto la storia. Ha assolutamente meritato di vincere, non voglio neppure cercare i motivi per cui ho giocato così. Ho trascorso una buona settimana, ma sono felice che sia finita e ho bisogno di riposare”. Non avrà molto tempo: tra qualche giorno inizierà la preparazione per un torneo che non vince da dieci anni. L'ultimo successo allo Us Open risale al 2008. “Ma spero di essere in grado di fare ancora una volta qualcosa di speciale”. I favoriti sono Djokovic e Nadal, ma King Roger non può mai essere sottovalutato. Oggi, tuttavia, è il gran giorno di Novak Djokovic. Anzi, il suo Golden Day.

I TITOLI MASTERS 1000 DI NOVAK DJOKOVIC
Miami – 6 (2007, 2011, 2012, 2014, 2015, 2016)
Indian Wells – 5 (2008, 2011, 2014, 2015, 2016)
Roma – 4 (2008, 2011, 2014, 2015)
Canadian Open – 4 (2007, 2011, 2012, 2016)
Parigi Bercy – 4 (2009, 2013, 2014, 2015)
Shanghai – 3 (2012, 2013, 2015)
Monte Carlo – 2 (2013, 2015)
Madrid – 2 (2011, 2016)
Cincinnati - 1 (2018)
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