Riccardo Bisti
07 November 2018

Rafa, tutto ok: è già tempo di riabilitazione

35 minuti di intervento e nessuna complicazione: Rafael Nadal potrà preparare con serenità il 2019, con l'obiettivo di presentarsi al 100% all'Australian Open. Il medico di Rafa spiega che si è trattato di un intervento programmato, che eviterà imprevisti. “Bisogna considerare che Rafa gioca moltissime partite”. Quest'anno soltanto 49, ma in carriera è a quota 1.400.

I tifosi di Rafael Nadal possono tirare un sospiro di sollievo. L'operazione alla caviglia destra, effettuata lunedì a Barcellona, si è svolta perfettamente. 35 minuti senza intoppi, sotto la supervisione di Angel Ruiz Cotorro (medico di fiducia del maiorchino) e Jaume Vilarò. Nadal è già in grado di effettuare la riabilitazione e pianificare la preparazione per il 2019. Dovrebbe essere tutto regolare, in modo da arrivare al top per l'inizio della stagione. Ricordiamo che l'Australian Open scatterà il 14 gennaio. Non è la prima volta che Nadal si sottopone a un intervento chirurgico: gli era già successo nel 2014, quando ebbe un problema di appendicite. Ci aveva giocato qualche torneo, poi si rese conto che il problema andava affrontato. Per fare il punto sulla situazione attuale, Ruiz Cotorro è intervenuto a “El Larguero”, nota trasmissione radiofonica in onda su “Cadena Ser”. “L'intervento è durato 35 minuti. Aveva un corpo libero, un pezzetto che gli impediva di muovere bene l'articolazione e che ha sentito in modo particolare nelle ultime settimane – ha detto il medico – abbiamo deciso di risolvere il problema adesso per iniziare la stagione nelle migliori condizioni. Era comunque un intervento programmato che eviterà imprevisti nel cuore della stagione”. L'infortunio al muscolo obliquo dell'addome, infatti, avrebbe ugualmente impedito a Nadal di giocare le ATP Finals. Ruiz Cotorro ha poi riflettuto sulle difficoltà del circuito e di quanto sia complicato per Nadal, ma anche per gli altri giocatori, arrivare in buone condizioni agli ultimi impegni stagionali.

TANTI MATCH E TANTI INFORTUNI
“Il tennis è sempre più impegnativo, ci sono giocatori che negli ultimi due anni non hanno potuto giocare il Masters. Quelli che stanno davanti a tutti ne soffrono di più: giocano più partite e non è facile arrivare a fine stagione”. In merito agli infortuni di Nadal, ha spiegato che Rafa deve prendersi cura del suo fisico sin da quando era molto giovane. “Dobbiamo renderci conto della grande quantità di partite che gioca ogni anno. Nel 2018 ci sono state circostanze non controllabili, perché è vittima di infortuni cronici che non si possono controllare. Ad ogni modo, l'obiettivo è presentarsi all'Open d'Australia nelle migliori condizioni possibili”. E magari riuscire a giocare più match di quanti ne abbia completati quest'anno, “appena” 49, con un fantastico bilancio di 45 vittorie e 4 sconfitte. Se quest'anno non ha giocato moltissimo, è anche vero che in quindici anni di carriera è stato tra i giocatori più impegnati, con ben 1.107 partite nel solo circuito maggiore, alle quali vanno aggiunti 203 match di doppio e 85 nei circuiti minori (44 nei Challenger e 41 nei Futures). Quasi 1.400 partite non sono uno scherzo, soprattutto con uno stile di gioco come il suo. In questi giorni è uscita una statistica che calcolava il numero complessivo di giorni saltati da Rafa a causa di un infortunio: 878. Significa che ha rinunciato a oltre due anni di tennis. Non è una notizia troppo positiva, ma allo stesso tempo potrebbe avergli allungato la carriera. A 32 anni e mezzo, Rafa ha ancora tanta voglia di tennis e una condizione fisica complessiva che – al netto degli acciacchi – è straordinaria. Dieci anni fa non era scontato.

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