Rafael Nadal ha vissuto con particolare trasporto emotivo le inondazioni di tre settimane fa a Palma de Maiorca. Le immagini che lo vedevano spalare il fango hanno fatto il giro del mondo. Lo scorso 9 ottobre, un improvviso temporale ha causato violente inondazioni e ha ucciso tredici persone. Tra loro, una madre con il figlio di cinque anni. Si trovavano a bordo di un auto, trascinata via da un fiume di acqua e fango. Tornato a respirare l'aria del circuito ATP, Nadal ha rivelato che li conosceva. “Erano i cugini di uno dei migliori amici – ha detto con la voce segnata dal dolore – ho vissuto la situazione da dentro e il dramma delle persone alla ricerca del bambino. Queste cose fanno parte della vita. È stata una situazione molto sfortunata, quasi impossibile da risolvere”. In alcune zone dell'isola, le precipitazioni hanno sfiorato i 23 centimetri, molto più della media annuale, il tutto ad appena 6 chilometri dalla residenza di Nadal. “Quello che è successo nel paese accanto al mio è stato terribile. Anche in altri, ma soprattutto Sant Llorenc”. Una forte corrente di acqua e fango ha sepolto parecchie auto e fatto cadere alcuni alberi. Nadal ha spiegato che la tragedia ha generato un enorme senso di perdita in una comunità particolarmente affiatata. “Chi non era presente non può immaginare come abbiamo vissuto il tutto – racconta Nadal – la famiglia da parte di mia madre, mia nonna, le sorelle e tutta la famiglia arrivano proprio da lì. Quindi ho un legame importante”. Nadal non si è limitato a scendere in strada, ma ha messo a disposizione le strutture della sua maxi-accademia per accogliere e ospitare alcuni sfollati. Ma non finisce qui: durante il mese di dicembre organizzerà un'esibizione a Maiorca per raccogliere fondi a favore della gente di San Llorenc. “In un certo senso, l'unica cosa che possiamo fare è provare ad aiutarli a recuperare quello che hanno perso. Stiamo cercando di organizzare qualcosa per recuperare qualche soldo a favore di quelli che hanno perso tutto materialmente, perché per le vite umane non c'è niente da fare. Ed è molto triste”.