Si dice che gli sportivi – i tennisti in particolare – siano abbastanza superstiziosi. In effetti ci cadono in molti, nella retorica del “non è vero, però ci credo”. Anche il più pragmatico può cadere nel tranello. Anche un tipo tutto d'un pezzo come Renzo Furlan. Nel 1995, durante la sua bella corsa al Roland Garros (perse nei quarti da Bruguera, primo italiano ad andare così avanti dai tempi di Barazzutti) si fece travolgere da un paio di superstizioni. Ogni sera, pizza e insalata allo stesso ristorante. E dopo ogni match e/o allenamento, si lavava nella stessa doccia. E se era occupata, aspettava. Il Miami Open offrirà uno dei match più importanti nella storia recente del nostro tennis, con Fabio Fognini chiamato ad affrontare Rafael Nadal nella prima – storica – semifinale azzurra in un Masters 1000 lontano dalla terra battuta. Peraltro è solo la quarta volta che un tennista italiano va così avanti in un super-torneo ATP: in precedenza ce l'avevano fatta Andrea Gaudenzi (Monte Carlo 1995), Andreas Seppi (Amburgo 2008) e lo stesso Fabio Fognini (Monte Carlo 2013). A Key Biscayne, Fabio è chiamato a un'impresa complicata contro il tennista più superstizioso di sempre. Rafael Nadal, infatti, è vittima di una serie di superstizioni (qualcuno li definirebbe tic) sin da prima di entrare in campo....fino alla fine del torneo. In queste ore è diventato virale, sui social network, un filmato online da qualche mese, in cui si segnalano alcune delle superstizioni più divertenti dello spagnolo. Alcune sono famosissime, ormai fanno parte del personaggio. Da ragazzo intelligente, Rafa sa bene che si tratta di “stupidaggini”. Le ha definite tali qualche tempo fa, dopo un match all'Australian Open, in cui un raccattapalle dovette risistemare le bottiglie cadute per terra a causa del vento. Preoccupato, aveva cercato di rimetterle nella posizione giusta, scatenando le risate del pubblico e dello stesso Rafa. A poche ore dalla sfida a Fognini, è divertente riportare le varie superstizioni riportate in questo filmato. In fondo stiamo pur sempre parlando di tennis. E una risata non fa mai male.