"LA NUOVA DAVIS NON SARÀ IDEALE, PERÒ... "
Vincere anche quest'anno avrebbe anche un valore accessorio e non soltanto simbolico: intascherebbe il Masters 1000 numero 31 (staccando nuovamente Novak Djokovic) e gli consentirebbe di restare al numero 1, rimandando l'assalto di Roger Federer. Rafa sta vivendo la settimana numero 170 al comando, proprio come John McEnroe. Vincere sotto gli occhi del Principe Alberto gli consentirebbe di superare la leggenda americana. Contro Bedene è stato un match di routine, pericolosamente (per gli altri) simile a quelli di una decina d'anni fa nei turni preliminari. Nel primo set ha macinato tennis, mentre nel secondo Bedene ha tenuto duro fino al 3-3. Ma quando esageri con i giri sul motore, rischi il cortocircuito: altri due break hanno garantito il passaggio del turno a Nadal. E pensare che lo sloveno viene da un ottimo inizio di stagione, con 9 vittorie su 12 match in stagione sul rosso. Due mesi fa, aveva giocato la finale a Buenos Aires. Contro i top-10, tuttavia, non c'è niente da fare: 17 sconfitte in altrettanti scontri diretti. Rafa è stato protagonista anche fuori da campo, parlando del progetto di cambiare la Coppa Davis. Per quanto sia un grande tifoso del Real Madrid, condivide il progetto lanciato dal difensore del Barcellona Gerard Piquè. Pur avendo partecipato al match contro la Germania (e fatto la mezza promessa di esserci anche per la semifinale contro la Francia), il maiorchino fa parte del clan favorevole al cambio. “Non conosco Piquè da troppo tempo: l'anno scorso abbiamo parlato al telefono e quest'anno siamo rimasti in contatto. Il formato della Davis è vecchio e tutt'altro che perfetto. Anche il nuovo format non sarà l'ideale, ma a un certo punto possiamo soltanto ringraziare Gerard e i suoi partner per aver voluto investire nel nostro sport. Quando si presentano persone del genere, dobbiamo accoglierle. Non dico che funzionerà tutto al 100%, ma è positivo che ci siano nuove idee”.