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Marco Caldara
10 March 2017

Harrison e i botti di mezzanotte

Show del 24enne della Louisiana all’esordio a Indian Wells: si arrende in tre set a Damir Dzumhur, scarica la rabbia frantumando quattro racchette e lascia il campo fra lo stupore del pubblico. E prima di andare a letto risponde su Twitter a un follower che gli consiglia di ritirarsi. L’effetto Memphis è già terminato?
Alle difficoltà ci deve essere abituato, visto quante ne ha passate negli ultimi anni, ma sicuramente Ryan Harrison se li era immaginati in maniera molto diversa i primi tornei successivi al titolo numero uno in carriera. Dopo la festa per il gran successo a Memphis, lo statunitense è andato ad Acapulco e ha perso nelle qualificazioni contro il giapponese Yoshihito Nishioka, e nemmeno il ritorno negli Stati Uniti è bastato a riaccendere la magia trovata nel Tennessee. Gli americani lo aspettavano al varco a Indian Wells, per capire se il baby fenomeno di una volta può ancora diventare un campione, ma chi è andato a seguirlo all’esordio nel BNP Paribas Open è rimasto decisamente deluso. Sia per il KO per 6-4 3-6 7-5 contro il bosniaco Damir Dzumhur, giocatore sempre pericoloso ma che proprio a Memphis aveva sconfitto senza particolari difficoltà, sia soprattutto per la reazione “alla Baghdatis” di Harrison, che dopo il rovescio messo in rete sul match-point ha sfogato tutta la sua rabbia sulle incolpevoli racchette Babolat. Il 24enne della Louisiana ne ha disintegrata una dopo il punto che ha dato il match-point al rivale, poi dopo la stretta di mano e il “good match” ne ha frantumata anche una seconda, quindi una terza e poi una quarta, lasciando di stucco il pubblico rimasto sugli spalti del Centrale fino a una manciata di minuti dopo la mezzanotte.
Ma non è finita lì. Non pago, e ancora pieno di rabbia, Harrison non ha trattenuto il desiderio di buttarsi sui social a dare uno sguardo alle reazioni della gente, e ovviamente ha trovato più critiche che complimenti. A una, in particolare, non ha saputo resistere. “Domanda onesta, perché non ti ritiri? Non sei così forte, e il tuo match di stasera l’ha dimostrato”, gli ha twittato un follower. “Hai ragione, dovrei guardarmi in giro. Tu che lavoro fai? Assumi?”, la risposta del numero 45 del mondo, che però ha trovato anche il tempo per accennare i propri obiettivi. “Lavorerò duramente per mettermi di nuovo sulla strada giusta prima di Miami: l’obiettivo è il tabellone principale del Masters 1000 di Roma”. Probabile sia solamente un obiettivo di classifica, e che non ci sia nulla legato all’appuntamento in sé, anche perché sulla terra battuta a livello ATP ha vinto appena 7 incontri in carriera. Ma sarà il torneo di casa del suo nuovo secondo coach Davide Sanguinetti, e anche una delle prime occasioni europee per vederli insieme.
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